AD di Asacert: invece mancano verifica, controlli, ispezioni, certezza sanzioni e peme
Roma, 17 feb. (askanews) – “Dei 1000 casi di infortunio mortale che avvengono annualmente in Italia, oltre un quarto riguarda l’edilizia. Il 60% degli incidenti mortali in cantiere dipendono da scelte effettuate prima dell’inizio dei lavori. Lo sciacallaggio su quanto di tragico accaduto a Firenze è tale tanto se avviene da parte di imprese criminali e irresponsabili, tanto da soloni da comizio che speculano a macerie ancora calde. Trovo totalmente fuori fuoco le polemiche sul nuovo Codice degli appalti che, da tecnico addetto ai lavori, ha rappresentato una svolta anche per l’approccio alla sicurezza sotto il profilo dei controlli. Peraltro, in questo specifico caso si parla di lavori in ambito privato e non lavori pubblici, quindi dove il Codice Appalti interviene”.
Così Fabrizio Capaccioli, Amministratore delegato di Asacert, ente di certificazione, ispezione, valutazione, che prosegue: “A ciò aggiungo che l’andamento degli infortuni nel comparto delle costruzioni è drammaticamente in continuità con quanto avvenuto sino ad oggi e non certo dall’introduzione del nuovo Codice. Manca piuttosto, l’obbligo di verifica del progetto per i lavori privati, mancano i controlli e le ispezioni in cantiere da parte delle autorità competenti, mancano la certezza di sanzioni e pene”.
“Anni di stragi sul lavoro hanno drammaticamente dimostrato che è necessario promuovere la cultura della salute, della sicurezza e della legalità. Un processo che si concretizza anche nel settore privato con l’obbligatorietà della verifica del progetto, dei controlli in corso d’opera, del documento di valutazione dei rischi e del miglioramento dei sistemi di gestione aziendali, consolidando la sicurezza come indicatore di qualità di un’impresa – conclude Capaccioli -. Un processo a sostegno del valore che sembra ancora da conquistare -Conclude Capaccioli – per la tutela della salute e della sicurezza nel lavoro, ma anche per la lotta contro la concorrenza sleale”.