Per favorire l’avanzamento del mercato italiano nel campo dell’intelligenza artificiale, è imperativo affrontare le disparità tecnologiche e dare priorità allo sviluppo di servizi e infrastrutture cloud attraverso maggiori investimenti. Seeweb torna sulla necessità di puntare maggiormente su scelte di politica industriale per far crescere le imprese italiane nel campo dell’IA.
“Se vogliamo ridurre il gap dell’Italia nell’intelligenza artificiale rispetto al resto d’Europa e del mondo – spiega il Ceo di Seeweb, Antonio Baldassarra – è più che mai necessario che i programmi di approvvigionamento pubblico di beni e servizi necessari al settore pubblico nazionale e locale sostengano le imprese italiane ad alta tecnologia”.
In questa situazione, però, è necessario evitare gli errori che purtroppo sono stati spesso commessi in passato. “Non possiamo seguire l’illusione di creare un unico campione nazionale – continua Baldassarra – dobbiamo sostenere tutti i soggetti che operano nella filiera dell’IA per sfruttare tutte le possibilità che l’Intelligenza Artificiale offre”.
“Per questo – ha proseguito il Ceo di Seeweb – è necessaria una governance che tenga conto delle aziende italiane che da anni operano nel settore della innovazione e del cloud, e definisca obiettivi precisi per l’allocazione efficiente delle risorse pubbliche”.
“Il G7 ci offre un’occasione importante per dimostrare che l’Italia è alla pari con gli altri Paesi europei e per dimostrare che abbiamo coltivato una nuova coscienza”- aggiunge Baldassarra. Finora non è stato fatto nulla e molto spesso vediamo i decisori pubblici capitolare di fronte alla superiorità tecnologica dei fornitori stranieri, anche quando non sembra affatto necessario perché sono già presenti sul mercato italiano valide alternative nazionali di prodotti e servizi della società dell’informazione.
In questo contesto, Seeweb ha lanciato la propria demo di AI generativa per stimolare il dibattito sullo sviluppo di un modello europeo. La demo è infatti in grado di generare immagini e testi in base alle istruzioni inserite dall’utente in prompt testuali. La demo è molto simile alle Api di cui si è parlato di recente, e poiché il modello è stato sviluppato in Italia con tecnologia italiana, segue gli standard di conformità e riservatezza del progetto.
Ciro Di Pietro
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