Prese di mira moschee e abitazioni
Roma, 12 feb. (askanews) – Secondo la Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS), più di 100 persone sono state uccise negli attacchi aerei israeliani delle ultime ore contro la città di Rafah, nel Sud della Striscia. Per la PRCS, la città, dove si rifugia più della metà della popolazione di Gaza, è stata “bersagliata intensamente” da aerei da guerra e attacchi aerei: gli elicotteri hanno anche sparato con le mitragliatrici lungo le regioni di confine.
Le Forze di Difesa Israeliane hanno confermato lunedì di aver condotto “una serie di attacchi” contro obiettivi nell’area di Shaboura, un distretto di Rafah, affermando in un comunicato che “gli attacchi si sono conclusi”.
Una moschea a Shaboura era tra gli obiettivi degli attacchi israeliani, secondo il comune di Rafah. Sarebbero state prese di mira due moschee e 14 abitazioni in varie zone di Rafah.
Il direttore dell’ospedale Abu Yousef Al-Najjar ha dichiarato che le strutture mediche di Rafah “non sono in grado di gestire il gran numero di feriti a causa dei bombardamenti dell’occupazione israeliana”. Secondo la Mezzaluna Rossa Palestinese, varie persone sarebbero intrappolate sotto le macerie.
Hamas ha condannato ultimi attacchi aerei israeliani su Rafah affermando che rappresentano un “ampliamento della portata dei massacri che sta commettendo contro il nostro popolo”.
“L’attacco di stanotte dell’esercito di occupazione nazista contro la città di Rafah… che ha causato la morte di più di cento martiri finora, è considerato una continuazione della guerra genocida e dei tentativi di sfollamento forzato che sta conducendo contro il nostro popolo palestinese”, ha dichiarato il gruppo in un comunicato stampa, come riferisce Al Jazeera.