Lavoro partito nel 2015 nelle Marche su impulso della Copagri
Roma, 7 feb. (askanews) – “Il riconoscimento del ruolo dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio è un passaggio fondamentale e doveroso per dare risalto alle numerose attività che i produttori agricoltori svolgono quotidianamente per la salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e per la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico, dallo spopolamento e dall’abbandono”. Lo afferma il presidente della Copagri Tommaso Battista, esprimendo soddisfazione per il via libera di Montecitorio, con modifiche, alla Pdl recante disposizioni per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura, che ora dovrà tornare all’esame del Senato.
“In tal senso, riconoscere il lavoro dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio equivale ad accendere un faro sul valore inestimabile di questa figura, centrale non soltanto sotto l’aspetto della produzione agricola, ma anche sotto quello ambientale ed ecologico”, prosegue il presidente, ad avviso del quale “il testo va, inoltre, nella direzione di tutelare l’ambiente e garantire maggiore sostenibilità al comparto, intercettando perfettamente quelli che sono i più recenti orientamenti comunitari in materia”.
“Non possiamo, quindi, che concordare con la necessità, prevista dal testo e più volte caldeggiata dalla Copagri, di riconoscere specifici criteri di premialità, quali la riduzione dei tributi, in favore degli agricoltori custodi dell’ambiente e del territorio iscritti nell’elenco che sarà istituito presso i dipartimenti competenti in materia di agricoltura delle Regioni”, continua Battista, esprimendo analoga soddisfazione per l’istituzione della “Giornata nazionale dell’agricoltura”, che si terrà ogni seconda domenica di novembre.
“Sono ormai molti anni, infatti, che la Copagri si adopera per ottenere il riconoscimento nazionale della figura dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio”, evidenzia il presidente, ricordando che “a fare da capofila sono state le Marche, che già nel 2015 anche grazie al lavoro della Copagri hanno legiferato in tal senso, riconoscendo l’insostituibile ruolo dei produttori agricoli nella tutela della biodiversità e nella salvaguardia del territorio sotto il profilo culturale, ambientale ed economico, demandando inoltre agli agricoltori il compito di mantenere viva la tradizione agricola locale e di valorizzarne le produzioni, andando al contempo a contrastare lo spopolamento delle aree rurali e contribuendo alla tutela delle formazioni vegetali monumentali, alla manutenzione del territorio attraverso la cura dell’assetto idraulico e idrogeologico e alla difesa da avversità atmosferiche e incendi”, conclude Battista.