Solo il bio è cresciuto del 9%, arrivando a quota 1.321 ettari
Milano, 4 feb. (askanews) – Con un balzo del 20% degli ettari certificati Sqnpi (il Sistema di qualità nazionale di produzione integrata) rispetto al 2022, la Valpolicella porta l’incidenza 2023 del vigneto green al 39% della superficie vitata tutelata della Denominazione. E’ quanto emerge dai dati dell’Agenzia regionale Avepa rilasciati in occasione di “Amarone Opera Prima 2024”, la due giorni organizzata a Verona dal Consorzio tutela vini Valpolicella che si chiude oggi.
“Si tratta di un risultato raggiunto in un solo decennio, frutto di un’attenzione costante e crescente al rispetto del territorio e dell’ambiente” ha commentato il presidente del Consorzio, Christian Marchesini, sottolineando che “a questi duemila ettari si aggiungono poi quelli a conduzione biologica certificata, per un totale di oltre 3.320 ettari green, complessivamente il 16% in più dello scorso anno”. E anche il vigneto biologico ha registrato tra il 2022 e il 2023 un aumento del 9%, portando la Denominazione a quota 1.321 ettari bio, con una crescita monstre decennale del 781% (erano 150 nel 2012).
Con oltre 2.400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, il territorio di produzione della Denominazione si estende in 19 Comuni della provincia di Verona, dalla Valpolicella fino alla città scaligera, e detiene il primato del vigneto urbano più grande dello Stivale: 8.600 ettari di vigneto.