Carni sostenibili stila vademecum sulla corretta conservazione
Milano, 1 feb. (askanews) – Carne e pesce non sono tra i cibi più più sprecati dagli italiani: sul podio infatti troviamo frutta fresca, insalate e pane fresco a cui seguono verdure e tuberi. Per gli alimenti di origine animale c’è un atteggiamento più resposnabile: sommando gli avanzi del cibo portato in tavola e gli alimenti buttati perché scaduti o andati a male, gli sprechi complessivi di carne e pesce arrivano al 5% in peso sul totale dello spreco medio di una famiglia. I risultati sono stati confermati da una recente pubblicazione dell’Osservatorio sugli sprechi alimentari del Crea dal quale risulta che lo spreco domestico della sola carne è stimato in appena 11 grammi a settimana per famiglia (3% dello spreco medio).
A tal proposito, in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, lunedì 5 febbraio, Carni Sostenibili fornisce un vademecum per conservare più a lungo tutti i tipi di carne.
Il primo consiglio è quello di asciugare la carne fresca appena acquistata, non confezionata, con carta assorbente, prima di riporla in frigo in modo da eliminare il liquido esterno complice della crescita batterica. Inoltre, si suggerisce di lasciarla in pezzi grossi, tagliandola o macinandola solo al momento del consumo, così da evitare che si deteriori più facilmente. Da ricordare di riporla in un contenitore chiuso e nel ripiano più freddo.
Per conservare la carne fresca in frigo evitare di utilizzare carta stagnola o pellicola. Più opportuno utilizzare contenitori di vetro o plastica, al riparo dall’aria. Per prolungare la durata di conservazione della carne fresca, riducendo il contatto con l’ossigeno, particolarmente utili si rivelano anche i sacchetti alimentari sottovuoto.
Una volta in frigo, è possibile consumare la carne fresca anche dopo tre giorni nel caso della carne rossa e di maiale, mentre se si tratta di pollo e tacchino la loro conservazione non deve mai superare le 48 ore. Da sottolineare, infine, come carne macinata o già lavorata non debbano superare le 24 ore; in caso di carne confezionata fa sempre fede la scadenza riportata dal produttore sull confezione.
Per quanto riguarda la conservazione sotto zero, la carne cotta congelata va necessariamente consumata entro e non oltre 1-2 mesi, mentre per la carne fresca congelata (-18°C ) i tempi di conservazione domestica in congelatore dipendono dalla tipologia: per le carni suine 4 mesi, per le ovine 2-3- mesi, per il manzo pezzo intero 9 mesi, per le fettine di manzo 4-6 mesi, per la salsiccia 1-2 mesi, pollo e tacchino interi 12 mesi e pollo e tacchino a pezzi 9 mesi.
Per scongelare la carne in modo sicuro ed evitare la perdita di qualità è importante riporla nella parte bassa del frigorifero, ponendola su un piatto o un recipiente; scongelarla il giorno prima del consumo se si tratta di pezzi grossi oppure la mattina stessa se si tratta di pezzi piccoli; nel caso di hamburger surgelati è possibile cuocerli in padella senza scongelarli. Non ricongelare la carne scongelata, a meno che non sia stata cotta.
Al contrario della carne, i salumi interi non possono essere congelati in quanto potrebbero perdere le loro proprietà organolettiche. Questa procedura, praticata erroneamente da molte persone, non fa altro che aumentare il livello di ossidazione nell’alimento, portandolo al deperimento. I salumi stagionati, invece, non richiedono la conservazione in frigo ma possono essere appesi in cantina o comunque in un luogo fresco, asciutto e ben arieggiato. Si conservano in questo modo anche dopo il taglio, ma una volta tolta la prima fetta il prodotto deve essere protetto ricoprendo la superficie.