Lo scorso anno 131 posti di lavoro ogni 100 che cercano
Roma, 31 gen. (askanews) – Il tasso medio di disponibilità di posti di lavoro in Giappone nel 2023 è aumentato di 0,03 punti rispetto all’anno precedente a 1,31, migliorando per il secondo anno consecutivo, come riflesso della ripresa dell’attività economica dopo la pandemia di Covid-19. L’hanno mostrato i dati del ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa nipponica Kyodo.
Il miglioramento è avvenuto in un contesto di maggiore domanda nel settore dell’ospitalità, sebbene il rapporto posti di lavoro/richiedenti fosse inferiore al livello pre-pandemia di 1,60 nel 2019.
Il dato significa nel 2023 ci siano state 131 offerte di lavoro ogni 100 persone in cerca di lavoro.
Secondo il ministero, la lentezza della ripresa del mercato del lavoro è attribuibile alla cautela riguardo alle assunzioni nei settori edile e manifatturiero, con i profitti schiacciati dall’aumento dei costi delle materie prime.
Dati separati hanno mostrato che il tasso medio di disoccupazione nel 2023 è rimasto invariato rispetto all’anno precedente al 2,6%, dopo essere peggiorato al 2,8% nel 2020 e nel 2021, secondo il Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni. Ma è stato comunque superiore a quello del 2019, quando raggiunse il 2,4%, anche se il numero di disoccupati è sceso per il secondo anno consecutivo a 1,78 milioni e il numero di occupati è cresciuto per il terzo anno consecutivo a 67,47 milioni.
Rispetto all’anno precedente, il numero di persone licenziate dai datori di lavoro è diminuito, ma sono aumentati coloro che hanno lasciato il lavoro volontariamente, suggerendo che più persone stavano cercando posti di lavoro con condizioni migliori a seguito della pandemia di coronavirus, ha detto un funzionario del ministero degli Affari interni.
Secondo il ministero, il numero degli occupati nel settore dell’ospitalità a dicembre è aumentato per il 18mo mese consecutivo, in mezzo al ritorno dei turisti in entrata. La revoca dei controlli alle frontiere legati alla pandemia da parte del Giappone lo scorso aprile ha fatto aumentare il numero di visitatori, con la cifra mensile di visitatori stranieri che ha superato per la prima volta il livello pre-pandemia in ottobre.
Su base mensile, il tasso di disponibilità di posti di lavoro a dicembre è sceso di 0,01 punti da novembre a 1,27.
Tra le industrie che hanno tagliato le offerte di lavoro a dicembre, il settore manifatturiero ha registrato il calo più netto, pari al 10,5% rispetto all’anno precedente, seguito dall’8,4% nel settore dei servizi di intrattenimento e lifestyle, secondo i dati del Ministero.
Al contrario, le offerte di lavoro nel settore della ricerca scientifica, dei servizi professionali e tecnici sono aumentate del 2,4%, mentre nel settore medico e sociale l’incremento è stato dell’1,3%.
Secondo il Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni, a dicembre il tasso di disoccupazione è sceso di 0,1 punti al 2,4% rispetto al mese precedente.
Secondo il Ministero degli Interni, il numero totale di persone con un lavoro a dicembre è sceso dello 0,2% rispetto al mese precedente a 67,63 milioni destagionalizzato, mentre i disoccupati sono scesi del 4,5% a 1,69 milioni.
Tra questi, 750mila persone hanno lasciato il lavoro volontariamente, in calo dell’1,3%, mentre 380mila persone sono state licenziate, in calo del 13,6% rispetto al mese precedente.