In un anno e mezzo abbiamo risolto già il 70% del sovraffollamento
Roma, 30 gen. (askanews) – “In tema di edilizia penitenziaria l’intervento del Governo Meloni credo che non abbia precedenti. In poco più di un anno di Governo, sono state trovate risorse in termini di 166 milioni di euro per l’edilizia penitenziaria, a cui vanno aggiunti gli 84 milioni di euro per 8 nuovi padiglioni detentivi previsti all’interno del PNRR: ciò consentirà di realizzare 7.000 nuovi posti detentivi”. Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Andrea DelMastro Delle Vedove rispondendo a una interrogazione del Pd, in aula alla Camera, per il superamento delle criticità presso la casa circondariale di Foggia.
“Questa è la Nazione – ha proseguito l’esponente di Fdi – in cui da anni si discute di sovraffollamento; il sovraffollamento è stimato nella mancanza di 10.000 posti detentivi e in meno di un anno e mezzo di Governo abbiamo trovato le risorse per 7.000 nuovi posti detentivi per affrontare e risolvere il 70 per cento del problema costituito dal sovraffollamento”.
Del Mastro ha quindi parlato nello specifico del carcere di Foggia, “l’istituto che vede un sovraffollamento del 197 per cento. È bene precisare subito che, nonostante questa evidente criticità ereditata, fortunatamente, vengono rispettati i parametri minimi di vivibilità della detenzione stabiliti dalla CEDU: tutti i detenuti hanno a loro disposizione nel corso della detenzione lo spazio indicato dalla CEDU”, la convenzione europea dei diritti dell’uomo.
“Riguardo alla situazione specifica dell’istituto di Foggia, nel programma di edilizia penitenziaria è previsto l’avvio del procedimento di ristrutturazione completa della ‘Sezione Reclusione’, per un importo di 445.000 euro, a cura del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”, ha spiegato aggiungendo che nuovi posti per i detenuti verranno realizzati anche nel resto della Puglia e in Basilicata “poiché attraverso il potenziamento delle strutture limitrofe si potrà dare una risposta anche all’istituto penitenziario di Foggia che è uno di quelli che soffrono maggiormente, oggi, in Italia”.