In onore delle vittime dei 31 conflitti in corso del mondo
Roma, 29 gen. (askanews) – Nella serata del 1° febbraio, in occasione della “Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo”, centinaia di Comuni di tutto il Paese si illumineranno con una luce blu, insieme a Palazzo Chigi, Camera, Senato ed ai principali Ministeri, per levare una voce in difesa di tutti i civili coinvolti nei 31 conflitti attualmente in corso nel mondo (dato XII edizione Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo).
È stata ampia la risposta di istituzioni ed enti locali – ad illuminare le proprie sedi ci saranno infatti anche le Regioni – all’appello lanciato dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) in collaborazione con ANCI per dire “Stop alle bombe sui civili”.
Il 2023 è stato un anno un tragico: le vittime civili sono state 33.846, un numero che non era così elevato dal 2010 (dato Action on Armed Violence), chiaramente condizionato dal protrarsi del conflitto russo ucraino e da quello esploso in Medioriente dopo gli attentati del 7 ottobre. I dati relativi alle vittime civili sono numeri complessi da quantificare: perché difficilmente verificabili, perché spesso condizionati dalla propaganda di guerra e anche perché il concetto stesso di vittima civile di guerra può essere inteso in modi diversi, taluni vi includono solo chi perde la vita, altri anche chi rimane ferito o, in senso più ampio, chiunque subisca indirettamente le conseguenze di guerre e conflitti armati (insicurezza alimentare, mancato accesso alle cure mediche, all’istruzione, etc.). Sono però diverse le fonti che registrano nell’ultimo anno un sensibile incremento rispetto all’anno precedenti: + 62%, ad esempio, secondo l’Action on Armed Violence e l’assenza di concrete ed imminenti prospettive di pace per quanto riguarda i conflitti israelo-palestinese russo- ucraino non lascia presagire un calo repentino per il prossimo anno.
Per questo l’ANVCG, l’associazione di vittime civili di guerra che rappresenta e tutela per legge in Italia la categoria, ha deciso di rilanciare la campagna “Stop alle bombe sui civili”, per chiedere con forza che le Convenzioni, i Trattati e le Dichiarazioni internazionali che esistono per la protezione dei civili vengano estesi, attuati e rispettati. La Convenzione di Ginevra e i protocolli aggiuntivi, il Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo, la Convenzione Onu sulle bombe a grappolo, la Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi convenzionali, la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, solo per citare le principali. “Siamo a un punto di non ritorno, l’attuale contesto internazionale deve spingere ad una riflessione tanto la società civile quanto gli Stati che credono nella democrazia: quali strumenti abbiamo per arrestare la guerra e le sofferenze sui civili?
Il 1° febbraio dello scorso anno abbiamo salutato con soddisfazione la sottoscrizione da parte di 82 paesi – tra cui l’Italia, la Francia, la Germania, la Palestina, il Regno Unito, gli Stati Uniti, solo per citarne alcuni – della “Dichiarazione politica internazionale sull’uso delle armi esplosive nelle aree popolate”. Tale Dichiarazione riaffermava, con molta chiarezza e incisività, i principi del diritto internazionale umanitario sull’illegittimità giuridica e anche morale di ogni attacco che abbia come obiettivo la popolazione e le strutture civili, specialmente nei grandi centri abitati. Tali principi sono già ben scolpiti nella convenzione di Ginevra e nei protocolli aggiuntivi e in numerose altre Convenzioni e Trattari internazionali a tutela dei civili. Le vicende belliche cui abbiamo assistito dallo scorso anno e a cui stiamo assistendo oggi dimostrano che, nonostante il numero e l’importanza degli Stati firmatari, tali Trattati, Convenzioni e Dichiarazioni appaiano ormai completamente dimenticati e sovrastati dalle armi” dichiara il Presidente Nazionale ANVCG Michele Vigne, lanciando l’evento, che anticiperà la Giornata Nazionale, che si terrà a Roma il 31 gennaio alle ore 10.00 presso l’auditorium della Casa Madre del Mutilati d’Italia in Piazza Adriana n. 3. Durante l’evento, condotto dalla giornalista ed attivista Metis Di Meo, oltre al lancio dell’iniziativa con l’ANCI, è prevista la premiazione del concorso per le scuole indetto insieme al Ministero dell’Istruzione e del Merito e la presentazione della dodicesima edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, diretto da Raffaele Crocco, di cui l’ANVCG è partner con “L’Osservatorio”, il proprio centro di ricerca internazionale sulle vittime civili dei conflitti. La dodicesima edizione dell’Atlante è ricca di dati, approfondimenti sulle 31 guerre attualmente in corso nel mondo e descrive i nuovi equilibri mondiali nel pieno delle crisi in Ucraina e in Medioriente e nel mezzo di un cambiamento forte nell’Africa sub sahariana. Non manca un’analisi sullo stato dell’arte nelle politiche per arrestare il cambiamento climatico e un’analisi sulla “geografia dei diritti”, come strumento per analizzare quel che accade nel pianeta.