Presentati tre emendamenti al Dl

Roma, 29 gen. (askanews) – Tre emendamenti presentati al Dl Milleproroghe, in questi giorni in discussione alla Camera dei Deputati, aprono alla possibilità di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo normativo di assicurazione dei veicoli anche in aree private. La nuova normativa introdotta lo scorso 23 dicembre in Italia, infatti, prevede che i trattori presenti nei campi o che siano parcheggiati sui piazzali dei dealer, ma allo stesso modo le macchine edili e per le costruzioni posizionate nei cantieri o presso concessionari o noleggiatori, debbano obbligatoriamente essere assicurati, in forma singola o cumulativa.

La novità introdotta dal Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva europea 2118 del 2021 lo scorso 23 dicembre ha, infatti, creato non poche preoccupazioni nei settori interessati tanto da spingere Confcommercio Mobilità, in collaborazione con le consociate Federacma, Federmotorizzazione (federazione dei concessionari e rivenditori autoveicoli) e Assocamp (veicoli ricreazionali, camper e caravan), a richiedere un intervento parlamentare.

L’obiettivo è posticipare l’obbligo assicurativo per aprire un tavolo di confronto presso il Ministero dei Trasporti che porti sia a chiarimenti nell’attuazione pratica delle disposizioni comunitarie sia a strumenti assicurativi, in taluni casi neppure esistenti oggi, che possano gravare economicamente il meno possibile.

“Ringraziamo i deputati Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia), Alessandro Caramiello (MoVimento 5 Stelle) e Luca Squeri (Forza Italia) per aver accolto il nostro appello di darci più tempo per l’adeguamento all’obbligo normativo – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio – I tre parlamentari, sostenuti dai loro colleghi di partito, sono i primi firmatari di emendamenti che fanno sì che tutto si sposti al 31 dicembre prossimo. L’auspicio – spiega Federacma, è che giunga il sostegno con il voto di tutti i parlamentari nonché che il Ministero dei Trasporti dia parere favorevole all’approvazione della modifica normativa, convocandoci quanto prima in un tavolo di confronto. In caso contrario – conclude Borio (Federacma) – si rischia un salasso per i proprietari di veicoli agricoli su aree private”.

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