“Su 30Km/h Bologna sta facendo bene, Roma segue sua strada”

Roma, 27 gen. (askanews) – Sulla riforma dell’autonomia differenziata “il mio giudizio è negativo. Se si trattengono più tasse nei territori ricchi significa che, a meno di un forte aumento della spesa pubblica del tutto irrealistico, le si tolgono al bilancio dello Stato e alle regioni più povere, tagliando servizi ai cittadini. È un errore”. Lo afferma il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in un colloquio con il Corriere della Sera.

“La riforma in sé è sbagliata, fa male all’unità del Paese e va contrastata. Spetta a chi gestisce la battaglia parlamentare dire come contrastarla”. Sulla regola dei trenta chilometri all’ora in città “il tema è concreto e tecnico, non ideologico e politico – ragiona Gualtieri -. L’alta velocità è tra le cause principali di morte sulle strade e quindi va ridotta. Diversamente da Bologna, Roma è una città molto grande con diverse tipologie di strade: i grandi snodi non possono essere a 30 all’ora, ma devono diventare “30” tutte le strade secondarie. Gradualmente noi vogliamo portare a 30 il 70% delle strade di Roma, secondo un principio giusto che va adattato alle città. Per questo lo devono fare i sindaci, e non il governo, perché i sindaci sanno più di tutti come sono fatte le città. Bologna sta facendo bene, noi seguiamo la nostra strada”.

Infine il sindaco commenta anche la vicenda del Teatro di Roma sperando che “prevalga il buon senso. La cosa è sfuggita di mano persino ai vertici delle istituzioni coinvolte, c’è stato un eccesso di protagonismo della politica e dei partiti che devono stare fuori da queste scelte che riguardano le istituzioni. Non ne voglio fare un tema politico, ma concreto e semplice: Roma Capitale è uno dei due azionisti fondatori, assieme alla Regione Lazio, e finanzia in misura prevalente. È buonsenso che le scelte fondamentali siano prese in spirito di condivisione tra i due soci. Pensare che si possano compiere scelte fondamentali ignorando la posizione di Roma è sbagliato. Quindi torniamo a un confronto. Ma ciò che è successo è inaccettabile: non si governa il Teatro di Roma contro Roma”.

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