Crea dovrebbe essere cervello ministero, ha grandi potenzialità

Roma, 25 gen. (askanews) – “Ismea a nostro avviso dovrà assumere sempre più il ruolo della banca degli agricoltori, perché questa era la sua competenza iniziale”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, audito in Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, a Palazzo San Macuto.

Il ministro ha aggiunto anche che l’Ismea in futuro “dovrà operare nel campo del sostegno all’agricoltura e della gestione dei fondi che gli agricoltori possono usare: questo è funzionale al rafforzamento del mondo agricolo”.

Per quanto riguarda invece il Crea, “ha grandissime potenzialità e negli anni si è evoluto e accorpato ma l’evoluzione del Crea non è mai stato portata a compimento con una omogeneizzazione delle attività”. “Ci sono decine di centri in tutta Italia che attuano funzioni diverse, con una centralità operativa inferiore, a mio avviso, a quella che è la potenzialità di una visione strategica e scientifica delle attività del ministero. Il Crea – ha aggiunto Lollobrigida – dovrebbe essere il cervello delle attività del Masaf, grazie agli scienziati che vi operano, ma attualmente è soggetto parallelo al ministero”.

Infine c’è “l’Agea che è la struttura che eroga i fondi e nel tempo ha visto dinamiche molto complesse: quest’anno ha accelerato i pagamenti – ha detto Lollobrigida – ed è il primo anno che i pagamenti arrivano nei tempi. C’è stato qualche cortocircuito perché nel tempo l’Italia non ha portato a compimento alcune formule gerarchiche e abbiamo organismi pagatori regionali e centrali, alcuni sono più veloci, altri meno e si sta lavorando bene con le regioni per arrivare a una omogeneizzazione più rapida possibile”, ha concluso il ministro.

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