“E’ uno schiaffo al principio di precauzione e condanna il bio”

Roma, 25 gen. (askanews) – L’approvazione, da parte della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, della proposta di deregulation degli organismi geneticamente modificati ottenuti con le New Genomic Techniques “è uno schiaffo al principio di precauzione e una condanna per l’agricoltura biologica, il made in Italy libero da OGM e l’agroecologia”. La Coalizione Italia Libera da OGM, composta da 41 organizzazioni dell’agricoltura contadina e biologica, ambientaliste, sindacali e dei consumatori considera “un passo indietro di vent’anni” il voto favorevole della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sulla deregolamentazione dei nuovi OGM ottenuti con le New Genomic Techniques (NGT).

La relazione presentata dalla eurodeputata del PPE Jessica Polfjärd è stata approvata (47 voti favorevoli, 31 contrari e 4 astensioni) “con emendamenti minimi e non significativi per cambiare il senso della proposta avanzata dalla Commissione Europea lo scorso 5 luglio. A fronte di un prevedibile voto favorevole delle destre e un giudizio contrario dei Verdi e della Sinistra, desta sconcerto – scrivono in una nota – la posizione degli eurodeputati S&D Alessandra Moretti e Achille Variati, che hanno votato diversamente dalla maggioranza del gruppo, esprimendo rispettivamente un’astensione e un voto favorevole al rapporto Polfjärd”.

Ora la palla passa al Parlamento Europeo, che potrebbe votare il provvedimento già nella plenaria del 5-8 febbraio. Per la coalizione, un’approvazione dell’Eurocamera “aprirebbe la strada al cambiamento radicale delle attuali norme che regolano gli OGM, abolendo di fatto gli obblighi di valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura dei prodotti della modificazione del genoma ottenuti tramite le NGT”.

In particolare, cancellazione dei controlli obbligatori “in base a un’equivalenza mai dimostrata, renderebbe impossibile prevedere i potenziali effetti dirompenti sulla biochimica e la fisiologia della pianta e sull’ambiente, con rischi che vanno ben oltre quelli che risulterebbero dalla selezione convenzionale”. Dal punto di vista degli agricoltori, poi, le salvaguardie introdotte tramite una possibile etichettatura delle sementi “sono insufficienti a garantire la separazione delle filiere, perché gli agricoltori che non vogliono coltivare organismi geneticamente modificati non hanno garanzie che i loro campi possano evitare la contaminazione causata dai pollini delle colture NGT”.

“Siamo di fronte a un colpo di mano che mina alla base il principio di precauzione – commentano le associazioni della Coalizione Italia Libera da OGM – Attraverso la legislazione secondaria come questo regolamento si stanno svuotando di senso i Trattati fondativi, che hanno tra i loro pilastri un approccio basato sulla cautela e il principio ‘chi inquina paga’”.

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