Rialzo inflazione dicemnbre legato a energia, tendenza a calo prosegue
Roma, 25 gen. (askanews) – La Banca centrale europea ha nuovamente confermato, come da attese, i tassi di riferimento per l’area euro: il livello sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi al 4,50 per cento, il tasso sulle operazioni marginali al 4,75 per cento e quello sui depositi, che le banche commerciali parcheggiano presso la stessa banca centrale, resta al 4 per cento.
“A parte un effetto base al rialzo sull’inflazione complessiva legato all’energia, la tendenza al ribasso dell’inflazione di fondo è proseguita – afferma l’istituzione nel comunicato diffuso al termine del direttorio – e i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento”.
“Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”, recita il comunicato diffuso al termine del direttorio, ripetendo la formula che ormai da mesi viene interpretata come un segnale sul mantenimento della linea attuale per un periodo ancora da definire. La Bce “ritiene” infatti “che i tassi si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale” al ritorno dell’inflazione media dell’area euro al valore obiettivo (2%).
La Bce ha anche confermato l’accelerazione decisa nell’ultima riunione dello scorso anno sulla futura manovra di progressiva riduzione delle consistenze di titoli accumulati con il piano lanciato in risposta alla crisi passata, il Pepp. Rinnoverà questi stock integralmente per tutta la prima metà di quest’anno mentre a partire da luglio procederà a una riduzione “passiva” pari a 7,5 miliardi di euro al mese, ovvero mediante parziale non rinnovo dei Bond in scadenza.
Le decisioni sono in linea con le attese, ora l’attenzione si sposta sulla conferenza stampa esplicativa della presidente Christine Lagarde. Gli interrogativi riguardano soprattutto il quando l’istituzione inizierà a ritoccare al ribasso tassi e a alleggerire l’intonazione della sua linea restrittiva. Ma generalmente gli analisti si attendono che la presidente non si sbilanci troppo, continuando a prendere tempo.