Allo stadio la famiglia, la squadra, gli ex compagni

Roma, 23 gen. (askanews) – Da un lato la famiglia: i figli Nicola e Mauro, con le sue nipoti Virginia, Ilaria, Sofia, Gaia e Cecilia. Sull’altro gli ex compagni dello storico scudetto del 1970. Al centro il feretro di Gigi Riva, il campione che se n’è andato. A ricoprirlo, adesso, c’è una maglia rossoblù. Fuori, in fila, migliaia di sardi che vogliono omaggiare il loro mito, morto all’età di 79 anni, tradito da un cuore che faceva le bizze e nessuno lo sapeva.

Tutto il Cagliari alla camera ardente allestita alla Domus per Gigi Riva. Con i giocatori anche l’allenatore Claudio Ranieri, il presidente Tommaso Giulini, il direttore sportivo Nereo Bonato e i dirigenti (tra loro gli ex giocatori Andrea Cossu e Roberto Muzzi) e lo staff del club. La squadra – tutti vestivano la tuta con i colori rossoblu – ha reso omaggio al campione con un mazzo di fiori. “Difficile trovare le parole – ha detto il bomber Pavoletti – abbiamo perso il più grande attaccante di tutti i tempi. Tutti i tifosi italiani ameranno sempre Gigi Riva. Qualcosa in comune? Non ci siamo mai incontrati, ma sarebbe bastato uno sguardo per capirci: tutti e due siamo arrivati da fuori e amato questa terra e questa squadra. Riva un esempio dentro e fuori dal campo, un uomo di principi. Quello che ha dimostrato per questa terra non lo ha fatto mai nessuno”.

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