Rapporto rileva consistente disallineamento su decarbonizzazione

Roma, 23 gen. (askanews) – Nell’area euro 9 banche su 10 appaiono esposte a “elevati rischi” correlati alle politiche Ue di transizione energetica, mentre il settore “mostra un consistente disallineamento” rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione. Lo afferma la Banca centrale europea in un rapporto ad hoc pubblicato ad oggi, che riguarda appunto i rischi di deviazioni del finanziamento delle banche rispetto agli obiettivi sul clima fissati dall’Unione Europea.

Secondo l’istituzione monetaria “circa il 70% delle banche sono anche soggetti a elevati rischi reputazione e legali (litigation)”.

La tesi della Bce viene esposta plasticamente in un grafico in cui vengono rappresentate come puntini le banche che si trovano al di sotto del livello minimo ritenuto necessario per mettersi in riga con i requisiti imposti dalla Ue. Nella maggior parte dei casi si trovano appunto sotto la soglia di allineamento.

“È cruciale per le banche identificare, misurare e gestire i rischi di transizione (climatica) così come fanno per qualunque altro tipo di rischio”, sostiene Frank Elderson, componente del Comitato esecutivo della Bce vicepresidente della vigilanza bancaria in un articolo pubblicato oggi sul blog dell’istituzione.

L’indagine condotta dalla Bce ha coinvolto 96 banche che rappresentano il 75% dei prestiti erogati nell’area euro, rileva un generalizzato disallineamento di queste esposizioni rispetto agli “obiettivi di Parigi” e, a detta di Elderson, questo implica “elevati rischi di transizione per il 90% di queste banche. L’analisi – aggiunge – mostra che i rischi di transizione derivano prevalentemente dall’esposizione a imprese del settore energetico che sono in ritardo nel modificare i processi di produzione e sulle rinnovabili”.

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