A Milano la mostra curata da Diego Sileo e Andrés Duprat
Milano, 15 gen. (askanews) – Un percorso nel lavoro di venti artisti argentini di diverse generazioni degli ultimi cinquant’anni: sculture, installazioni, fotografie, video e performance che compongono la mostra “Argentina, quel che la notte racconta del giorno”, allestita al PAC di Milano. Il progetto si sviluppa su tre assi, ironia, letteralità e citazione, che presentano differenti modalità di approccio alla rappresentazione di una cultura spesso caratterizzata, in passato così come oggi, da forme di violenza.
Andrés Duprat ha curato la mostra insieme a Diego Sileo: “Con questo progetto – ha detto Duprat ad askanews – non abbiamo la pretesa di dire che raccontiamo tutta l’arte argentina, perché presentiamo delle individualità, però nell’insieme è possibile vedere diversi aspetti delle ricerche degli artisti argentini. Sempre con una visione critica della realtà sociale e della realtà politica a cui noi in Argentina siamo purtroppo abituati”.
Ad accogliere i visitatori, già dall’esterno dello spazio espositivo, un’opera di Leandro Erlich che, con un finto annuncio, mette in vendita proprio il PAC. “Questo è uno spazio pubblico di cultura che si deve difendere, ed è molto importante. Allora Erlich, con questa opera un po’ buffa – ha aggiunto Duprat – segnala un’allerta molto importante, soprattutto ancora di più adesso in Argentina dove la destra ha vinto le elezioni e il mondo della cultura è molto preoccupato di perdere spazi”.
La mostra presenta poi, tra le altre, opere di Lucio Fontana, Ana Gallardo, Adrián Villar Rojas e anche di Tomás Saraceno, con l’intento di suscitare domande sul futuro e su quali siano le battaglie sociali da combattere, in Argentina e nel resto del mondo. Un percorso eterogeneo che, nello spirito del PAC, ha laforza di scavare, attraverso l’arte, dentro i dilemmi e le zone più oscure della storia, senza infingimenti, ma anche con la volontà di costruire percorsi alternativi.