Sequestro beni per circa 8,4 milioni di euro

Napoli, 11 gen. (askanews) – Denaro sporco riciclato grazie a professionisti compiacenti. Gruppo criminale investe nell’abbigliamento, nella ristorazione, nella vendita di orologi contraffatti e in altri settori economici e acquisita metà del capitale di una clinica per la cura dell’autismo, con un investimento di 3 milioni di euro. Sono 25 le persone destinatarie di una misura cautelare emessa dal gip del tribunale partenopeo su richiesta della locale Dda ed eseguita dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione criminalità organizzata e con i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Napoli. Sequestrati beni per circa 8,4 otto milioni di euro. Tre persone sono finite in carcere, nove agli arresti domiciliari e per 13 è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione per delinquere, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico, nonché di tentata estorsione e tentato omicidio aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento restrittivo è stato emesso in seguito alle indagini svolte nei confronti di un gruppo imprenditoriale con base nel capoluogo partenopeo che avrebbe riciclato in numerose società, acquisite o costituite in Italia e all’estero, ingenti somme di denaro provenienti da frodi fiscali mediante indebite compensazioni o da reati di contraffazione. Gli indagati avrebbero fittiziamente intestato le società a prestanome, reclutati e remunerati, per sottrarsi ad eventuali provvedimenti di sequestro. Si sarebbero avvalsi, inoltre, di professionisti compiacenti per realizzare operazioni di riciclaggio nei settori economici più variegati, come l’abbigliamento ‘di tendenza’, la vendita di orologi con marchio contraffatto, il commercio di alimentari e di prodotti informatici, la ristorazione e il trasporto merci. Avrebbero anche acquisito il 50% del capitale sociale di una clinica per autistici in provincia di Campobasso reimpiegando quasi 3 milioni di euro di origine illecita. Questi investimenti, secondo quanto emerso dalle indagini, erano accompagnati da immagini e commenti pubblicati, quasi quotidianamente, sui principali social network e indirizzati soprattutto a un pubblico giovanile, per pubblicizzare l’apertura di nuove linee commerciali ed enfatizzare un tenore di vita del tutto incompatibile con gli esigui redditi dichiarati al fisco. Alcuni destinatari della misura cautelare avrebbero preso parte anche ad ulteriori vicende criminali, come la detenzione e il porto illegale di armi, la tentata estorsione e il tentato omicidio, aggravati dal metodo mafioso, ai danni di un soggetto nei cui confronti vantavano un credito per un affare non andato a buon fine.

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