Gli aumenti delle retribuzioni non hanno tenuto passo inflazione
Roma, 11 gen. (askanews) – I salari reali del Giappone a novembre sono scesi del 3% rispetto all’anno precedente, per il 20mo mese consecutivo di calo, poiché il ritmo di crescita dei salari non è riuscito a eguagliare l’aumento dei prezzi. Lo ha segnalato il ministero del Lavoro di Tokyo.
Aumenti salariali sono attesi dopo le imminenti trattative salariali annuali, che si terranno dopo che il primo ministro Fumio Kishida ha esortato le aziende ad aumentare i salari a un livello che superi l’inflazione.
Secondo il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare giapponese, i salari nominali – il guadagno medio mensile totale in contanti per lavoratore, compresa la retribuzione base e gli straordinari – sono aumentati dello 0,2% a 288.741 yen (1.816 euro) mensili. Sono al 23mo mese consecutivo di segno più nella più lunga serie di aumenti registrata da oltre 30 anni a questa parte.
La retribuzione base media e gli altri salari programmati sono saliti dell’1,2% a 272.379 yen (1.713 euro), mentre la retribuzione per gli straordinari e gli altri salari non programmati è aumentata dello 0,9% a 19.788 yen (124,4 euro).
Per settore, i lavoratori dell’elettricità e del gas hanno visto il maggiore aumento dei guadagni mensili con un aumento del 5,8%, seguiti da quelli del settore finanziario e assicurativo con un aumento del 4,9%. I lavoratori edili hanno registrato il calo maggiore, pari al 2,7%.
I salari nominali mensili medi per i lavoratori a tempo pieno sono aumentati dello 0,3% a 377.001 yen (2.371 euro), e quelli dei lavoratori part-time sono aumentati del 2,5% a 104.253 yen (655 euro).
Secondo i dati, l’orario di lavoro totale mensile per lavoratore è rimasto invariato rispetto all’anno precedente a 138,8 ore.