Le è stata rubata la vita, vicenda insensatamente dolorosa
Roma, 29 dic. (askanews) – “Non c’è un motivo al mondo che giustifichi questo atto, questa violenza. Non c’è mai. Non c’è sicuramente nel caso di Vanessa e della creatura che lei portava in grembo”; non fa “parte della nostra natura più intima di esseri umani immaginare che ad una persona venga tolta, rubata la vita”. E’ il grido di dolore lanciato dal vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, ai funerali di Vanessa Ballan, la giovane madre di 26 anni, vittima di femminicidio, assassinata a Riese Pio X da Bunjar Fandaj, attualmente in carcere a Treviso.
E’ una “vicenda insensatamente dolorosa”, prosegue il vescovo. “Di colpo, la vita è stata travolta da una catastrofe che ha tolto pace e ogni benessere, a causa della quale i ricordi e i pensieri avvelenano l’anima, e manca anche il desiderio di aprire prospettive di futuro. È troppo grande quanto è accaduto – sottolinea mons. Tomasi – è troppo al di fuori di ogni pur pessimistica previsione. Noi non ci pensiamo davvero finché un evento simile non ci colpisce da vicino, ma non fa proprio parte della nostra natura più intima di esseri umani immaginare che ad una persona venga tolta, rubata la vita”.
“Ed è allora la totale insensatezza che irrompe nella vita, in una vita come le nostre, alle volte forse contraddittorie, ma che era accolta in un senso ed in un significato che la sorreggevano e la portavano, in un modo o in un altro, in una rete buona di relazioni e di affetti”, conclude il vescovo.