Chiarlo: la produzione totale supererà il milione di bottiglie

Milano, 14 dic. (askanews) – L’Associazione produttori del Nizza chiuderà il 2023 con un incremento di vendite del 27% rispetto al 2022, e con una produzione totale che supererà di poco il milione di bottiglie. E’ la stessa Associazione ad annunciarlo con grande soddisfazione anche alla luce del fatto che l’anno che sta per concludersi è stato piuttosto complesso per i rossi italiani.

“Dei 35 produttori che nel 2016 facevano parte della nostra Associazione, oggi se ne contano 100 che rivendicano la Denominazione, 85 dei quali fanno parte dell’Associazione stessa per una produzione di circa 150 etichette tra Nizza Docg, Nizza Riserva Docg e Cru” ha spiegato il presidente, Stefano Chiarlo, precisando che il successo del Nizza Docg “ha origine sia nell’attività di promozione che come Associazione stiamo portando avanti con convinzione e impegno, sia nel meticoloso lavoro che le aziende stanno conducendo per innalzare costantemente il livello qualitativo dei vini attraverso una costante condivisione e confronto”.

Prodotto con il 100% di uve Barbera, il Nizza Docg è un vino che nasce nel cuore del Monferrato, tra il torrente Belbo e il Rio Nizza, in un territorio che racchiude 18 Comuni della vasta area di produzione della Barbera d’Asti.

“Quello verso i nostri vini è un interesse che travalica i confini nazionali, basti pensare che il mercato italiano pesa il 45% mentre il restante viene venduto in oltre 55 Paesi del mondo” ha proseguito Chiarlo, aggiungendo che “anche l’azione svolta per innalzare e consolidare il posizionamento del prodotto è stato fondamentale: oggi siamo orgogliosi di dire che la Denominazione, per quanto ‘recente’, si trova già nelle enoteche di qualità e nelle carte dei vini di ristoranti di alto livello, non avendo nulla da temere dal confronto con denominazioni di ben più lunga storia e tradizione”.

Forti della positiva evoluzione registrata, i produttori hanno in programma l’ampliamento della gamma a partire dal Nizza Riserva e del Nizza Cru. “Nuovi prodotti ma anche grande valorizzazione delle vecchie annate: i produttori dispongono infatti di una serie di annate attualmente in commercio come la 2021 che è ritenuta a ragione un’annata da 5 stelle” ha continuato il presidente dell’Associazione, evidenziando che “vi è poi il Nizza Riserva 2020 che si caratterizza per grande equilibrio e morbidezza e il 2019, annata di grande struttura, carattere e longevità. Inoltre – ha aggiunto – le prossime annate 2022 e 2023, seppure scarse da un punto di vista di resa si stanno confermando di ottimo livello qualitativo”.

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