Ministro spagnolo: accordo tutela sostenibilità e pescatori
Roma, 12 dic. (askanews) – Dopo tre giorni di negoziati, i ministri della pesca dell’Unione Europea hanno concordato le possibilità di pesca nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2024. L’accordo politico raggiunto dal Consiglio, si spiega in una nota, è “in linea con l’obiettivo di garantire la pesca a lungo termine sostenibilità degli stock ittici, tutelando allo stesso tempo i mezzi di sussistenza delle comunità che dipendono dalla pesca”.
Nel complesso, l’accordo politico raggiunto dal Consiglio prevede limiti di cattura (TAC) per oltre 200 stock ittici commerciali. “Dopo due giorni e una lunga notte di intensi negoziati abbiamo raggiunto un accordo politico che aiuterà a mantenere gli stock ittici a livelli sostenibili, proteggendo allo stesso tempo i mezzi di sussistenza delle flotte pescherecce europee”, ha detto Luis Planas Puchades, ministro spagnolo dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione.
Gli stock interessati dalle due proposte sono quelli che l’UE gestisce da sola, insieme ai paesi terzi vicini, o tramite accordi raggiunti nelle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP). Circa 100 di questi stock nell’Atlantico e nel Mare del Nord sono gestiti congiuntamente con il Regno Unito.
A seguito del parere scientifico positivo e del miglioramento dello stato degli stock, i ministri hanno deciso di aumentare i limiti di cattura per rombo rombo (11%) e rana pescatrice (7%) nelle acque iberiche; passera di mare nel Kattegat (19%); nasello nel Golfo di Biscaglia meridionale, nelle acque iberiche e nelle acque intorno alle Azzorre (10%); sugarello nelle acque iberiche (5%).
Per salvaguardare gli stock seguendo i pareri scientifici e trovare un equilibrio con le implicazioni socioeconomiche, i ministri hanno concordato di ridurre i limiti di cattura per il merlano nel Golfo di Biscaglia del 41%, la passera di mare nelle acque iberiche del 20%, lo scampo nelle acque portoghesi e nelle Azzorre. Dato il perdurante stato critico dell’anguilla europea, il Consiglio ha deciso di prorogare il periodo di chiusura di sei mesi per qualsiasi attività di pesca commerciale dell’anguilla, con alcune esenzioni, e di vietare la pesca ricreativa.
Per quanto riguarda Mediterraneo e Mar Nero, i ministri hanno concordato di ridurre del 9,5% lo sforzo di pesca dei pescherecci da traino nel Mediterraneo occidentale al fine di proteggere gli stock demersali. Inoltre, i ministri hanno concordato di continuare a utilizzare il meccanismo di compensazione istituito per la prima volta per il 2022, assegnando fino al 6% di giorni aggiuntivi ai pescherecci da traino ammissibili che soddisfano requisiti specifici, come incentivo per aumentare la protezione dello stock.
Il Consiglio ha inoltre convenuto di ridurre i limiti massimi di cattura per il gambero blu e rosso nelle sottozone 1, 2, 5, 6 e 7 del 5%, per il gambero blu e rosso nelle sottozone 8, 9, 10 e 11 del 3% e per il gambero rosso gigante gamberetti nel Mar Mediterraneo occidentale nelle sottozone 8, 9, 10 e 11 del 3% rispetto al 2023. Nel Mar Nero, il Consiglio ha deciso di rinnovare il TAC per il 2024 nel caso del rombo chiodato e di mantenere un periodo di chiusura per la pesca del rombo chiodato dal 15 aprile al 15 giugno. Inoltre, i ministri hanno concordato di riportare la quota UE di rombo chiodato inutilizzata dal 2022.
Il regolamento sarà messo a punto dal Consiglio legale, dopo di che sarà adottato formalmente dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Le disposizioni si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2024.