“-9,2% dopo diversi anni di continua crescita”
Firenze, 11 dic. (askanews) – “Il settore moda dell’area fiorentina, dopo diversi anni di spinta continua e crescita a due cifre, sta conoscendo una brusca frenata, con richieste di ammortizzatori sociali raddoppiate rispetto a un anno fa, tanto che entro i primi due mesi del 2024 molte aziende artigiane avranno finito gli strumenti di sostegno e rischiamo un taglio importante di posti di lavoro.” E’ l’allarme lanciato da Fabio Franchi segretario generale Cisl Firenze-Prato e dal referente moda della Femca-Cisl Firenze-Prato, Gianluca Valacchi, che parlano di una “tempesta perfetta che si sta preparando sul settore, nel silenzio di tutti, a cominciare da chi sta a capo delle varie filiere e dalla politica, troppo impegnata in vista delle imminenti elezioni” e per questo chiedono l’urgente convocazione di un tavolo con tutti i soggetti coinvolti “se vogliamo che il nostro distretto abbia un futuro e un futuro sano”.
“Il comparto moda toscano ha registrato un -9,2% complessivo nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2022, con un -8,8% per l’abbigliamento e un -25,9% per le calzature. Tutto questo oggi ha portato all’impennata delle richieste di cassa integrazione e di accesso al fondo solidarietà bilaterale del settore artigiano che da ottobre sta investendo, come un uragano, l’intera filiera della moda (tessile, pelletteria, calzaturiero) e i settori collegati al distretto scandiccese, coinvolgendo migliaia di lavoratrici e lavoratori. A Firenze, nel settore moda, nel settembre 2022 erano state autorizzate da Inps 38mila ore di Cassa integrazione; quest’anno, nello stesso mese, le ore sono state 75mila, quasi il doppio.”