Ufficializzata la sfida lanciata da Renzi a Sara Funaro
Firenze, 9 dic. (askanews) – La “colpa”, secondo Matteo Renzi, è del Pd che non ha voluto le primarie a Firenze, mentre, secondo il Pd è di Matteo Renzi che non ha voluto accogliere l’invito ad entrare in coalizione a sostegno di Sara Funaro. Fatto sta che Pd e Italia Viva andranno divisi alle prossime elezioni comunali del 2024 a Firenze. Una spaccatura storica, che forse potrà, in parte, ricomporsi in caso di ballottaggio e a fronte di un centrodestra desideroso di conquistare il capoluogo toscano, dopo i successi ribaditi a Pisa, Massa e Siena, che vanno ad aggiungersi a Lucca, Grosseto, Pistoia e Arezzo.
Il Pd quindi punta tutto su Sara Funaro, assessora al Welfare e all’Educazione, in continuità perfetta con i 10 anni di Dario Nardella. La proposta delle primarie è stata drasticamente bocciata dall’80% dell’assemblea cittadina, decisione che ha fatto infuriare Cecilia Del Re, ex assessora all’Urbanistica e silurata da Nardella lo scorso marzo, con parole molte dure. Probabilmente Funaro sarà sostenuta anche dal Movimento Cinque Stelle, oltre che da altre forze quali Azione e Sinistra Italiana, ragion per cui la scelta di campo è di fatto già compiuta: Pd col M5S, ma non con Italia Viva, da sempre contraria ad alleanze con i Cinque Stelle.
In attesa di sapere se Del Re proporrà una propria lista civica, oggi Matteo Renzi ha ufficializzato la candidatura di Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione con delega all’Agricoltura, che il 29 gennaio presenterà alla città il suo programma: “noi ci siamo, con la nostra esperienza, i nostri valori. Per Firenze è un punto di arrivo, il punto di arrivo del mio percorso politico. Voglio una città che si fondi sull’accoglienza, ma inviti tutti a rispettare le regole di questa città”, ha detto Saccardi, che si definisce “molto più di sinistra di tanti che ci accusano di non esserlo”. Saccardi ha sottolineato di porsi in “discontinuità” con Nardella su tanti temi.
A destra intanto tutto tace, in attesa che il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ufficializzi la sua di candidatura. Salvo ripensamenti dell’ultimo momento, Schmidt sarà in campo da gennaio, dopo la fine del suo mandato agli Uffizi. Sul suo nome concordano con entusiasmo, a ogni livello, Fratelli d’Italia e Lega, ma anche Forza Italia, inizialmente più titubante, sembra ormai dello stesso avviso. Schmidt ha da poco preso la cittadinanza italiana, rappresenta un candidato civico al 100% e toglie cosi il centrodestra dall’imbarazzo di mandare avanti un candidato di uno dei tre partiti della coalizione.