A causa dei cambiamenti climatici. Seguono Lombardia e Campania
Roma, 7 dic. (askanews) – La robiola, la fragola di Tortona, la mortadella della Val d’Ossola, l’uva Lambrusco, i limoni della Costiera amalfitana. Tutti prodotti Dop e Igp italiani a rischio estinzione a causa dei cambiamenti climatici. Ed è il Piemonte la regione con il più alto fattore di rischio, con un punteggio di 9,24/10 e con 133 alimenti a rischio di estinzione, seguito dalla Lombardia, con un fattore di rischio di 7,67/10 e con 90 prodotti alimentari a rischio e dalla Campania, che si colloca al terzo posto con un fattore di rischio di 6,86/10 e con 100 prodotti alimentari a rischio.
E’ quanto emerge da uno studio di BonusFinder Italia, che ha analizzato oltre 1.200 prodotti alimentari provenienti da tutta Italia per scoprire quali sono gli alimenti più a rischio di estinzione a causa degli effetti del cambiamento climatico. Sono state inoltre ottenute proiezioni climatiche per valutare quale regione ha i prodotti a piú alto rischio di estinzione.
In Piemonte entro il 2040 la temperatura media nella regione rischia di aumentare di oltre un grado, con precipitazioni medie destinate a diminuire di sette millimetri, il più alto nello studio. Le razze animali potrebbero scomparire a causa dei cambiamenti climatici e avere un impatto sulla produzione di formaggi come il brös, la robiola e la gioda, oltre a mettere a rischio salumi come la mortadella della Val d’Ossola e frutti come la fragola di Tortona.
In Lombardia entro il 2040 il pesce, gli animali, gli ortaggi, la frutta, i derivati del latte e persino i vitigni saranno tutti a rischio estinzione, secondo i dati, e la produzione di alimenti come lo stracchino, l’uva Lambrusco e la patata bianca di Como potrebbe scomparire.
Al terzo posto c’è la Campania, anch’essa a grande rischio con un punteggio di 6,86/10 e 100 prodotti alimentari in pericolo. I deliziosi limoni della Costiera Amalfitana, che non sono solo una delizia culinaria, ma anche un ingrediente chiave nella produzione del Limoncello, rischiano l’estinzione insieme al pomodoro San Marzano e al salame napoletano, famosi in tutto il mondo.
L’Umbria, sul lato positivo per così dire, è la regione italiana meno a rischio con un punteggio di 1,93/10 e 17 prodotti alimentari a rischio. Anche se il rischio è piccolo rispetto ad altre regioni italiane, si prevede che l’Umbria avrà un aumento della temperatura di quasi un grado entro il 2040 che potrebbe avere un impatto sulla produzione alimentare e sulla fauna locale. Il fagiolo del Trasimeno, oggi quasi scomparso, e la Ricotta della Valnerina rischiano l’estinzione definitiva.