Nel 100esimo anniversario della nascita
Roma, 7 dic. (askanews) – Si è svolto negli incantevoli saloni di Palazzo della Cancelleria, proprietà esclusiva della Sede Apostolica a Roma, un concerto di musica classica dedicato al 100esimo anniversario del Leader Nazionale dell’Azerbaigian, Heydar Aliyev.
La serata è stata organizzata in collaborazione dall’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede e dall’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia ed è stata introdotta dalle parole dei due rappresentanti diplomatici azerbaigiani, Ilgar Mukhtarov per la Santa Sede e Rashad Aslanov per l’Italia.
Nei discorsi sono stati evidenziati rispettivamente il ruolo chiave del Leader Nazionale nella creazione di uno stato dell’Azerbaigian moderno, indipendente e forte, che oggi è un partner internazionale affidabile e coerente, e l’influenza determinante dello stesso sulle relazioni con il Vaticano e con il Quirinale.
Nello specifico l’ambasciatore Ilgar Mukhtarov ha sottolineato come “dal 2023 ha iniziato ad operare l’Ambasciata residente della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, il che dimostra come, in coincidenza con il 31° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, i rapporti con la Santa Sede hanno raggiunto una nuova fase di sviluppo. Heydar Aliyev, personaggio di grande saggezza, ha dato un importante contributo al ripristino dell’indipendenza dell’Azerbaigian, al consolidamento della sua sovranità, all’aumento del suo ruolo sulla scena internazionale e al rafforzamento economico. Heydar Aliyev, che ha sempre attribuito grande importanza ai campi dell’istruzione e dell’arte, è il coautore del programma statale che consente a migliaia di giovani azerbaigiani di studiare in prestigiose università in Europa, America e nel mondo a spese dello Stato”.
“Attualmente, la Fondazione Heydar Aliyev, che porta il nome del Leader Nazionale e sostiene la realizzazione delle sue idee umanitarie riguardanti l’istruzione, l’arte e la cultura, sotto la direzione del Primo Vicepresidente dell’Azerbaigian, Mehriban Aliyeva, è coinvolta nel restauro di numerosi monumenti di importanza religiosa e storica nei paesi dell’Europa e dell’America Latina e in altre importanti attività umanitarie. Il contributo dell’Azerbaigian alla protezione del patrimonio cristiano è anche la conferma del rispetto del nostro Paese verso i monumenti religiosi e del suo impegno per i valori del multiculturalismo – ha ricordato l’ambasciatore presso la Santa Sede – L’Azerbaigian, dove vivono in armonia rappresentanti di molte nazionalità e religioni, contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale mondiale”.
“Nel 1997, la visita del Leader Nazionale in Vaticano e l’incontro con Sua Santità il Papa hanno gettato le basi per una nuova fase nelle relazioni Azerbaigian-Vaticano. Le visite in Azerbaigian di Papa Giovanni Paolo II nel 2012 e di Papa Francesco nel 2016, hanno dato un ulteriore impulso allo sviluppo di queste relazioni di cooperazione di successo. Inoltre, la visita del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev in Vaticano nel 2020 e la visita del Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin, nel Paese nel luglio di quest’anno, sono tra i fattori che caratterizzano le relazioni tra l’Azerbaigian e la Santa Sede”, ha concluso.
L’ambasciatore Rashad Aslanov ha evidenziato che “in politica interna, grazie ad Heydar Aliyev l’Azerbaigian percorse passi determinanti per il rafforzamento delle istituzioni democratiche, scegliendo la strada della creazione di uno stato legale e democratico. A lui anche fa riferimento la ‘strategia petrolifera’ del Paese, e la firma, nel 1994, del ‘Contratto del Secolo’. Anche oggi, mentre il paese ha avviato da anni una diversificazione economica, l’Azerbaigian continua a contribuire alla sicurezza energetica dell’Europa fornendo risorse energetiche tramite una rete di oleodotti e gasdotti strategici, tra cui il Baku-Tbilisi-Ceyhan e, grazie al TAP, rappresenta oggi anche un fornitore importante di gas per l’Europa e l’Italia”.
“In politica estera il ruolo di Heydar Aliyev è stato determinante, e se oggi possiamo parlare di un partenariato strategico tra Italia ed Azerbaigian, lo si deve proprio a quanto avviato in questa direzione dal Leader Nazionale. Nel 1997 egli fu il primo presidente azerbaigiano a visitare l’Italia, sostenendo l’apertura dell’ambasciata azerbaigiana e avviando rapporti diretti tra l’Italia e l’Azerbaigian indipendente”, ha aggiunto.
L’ambasciatore Aslanov ha poi ringraziato “la posizione dell’Italia, che in tutti gli anni più difficili vissuti dall’Azerbaigian, con circa il 20% del territorio militarmente occupato, 1 milione di profughi e rifugiati, distruzione e massacri, ha sempre avuto una posizione equa, di aderenza al diritto internazionale e alla sovranità degli stati, sempre dalla parte della realtà. Anche quando l’Azerbaigian era lontano dal poter contribuire alla sicurezza energetica dell’Europa e dell’Italia, anche allora l’Italia era dalla parte della giustizia. Oggi le relazioni bilaterali spaziano dal settore commerciale ed economico, a quello degli investimenti, culturale ed accademico, come la creazione dell’Università Italo-Azerbaigiana a Baku”. L’ambasciatore ha poi concluso ricordando che “l’agenda dell’Azerbaigian oggi ha come priorità il raggiungimento della pace nel più breve tempo possibile, ed assicurare alla regione stabilità e benessere. Il nostro è uno stato multiculturale, dove etnie e religioni diverse convivono pacificamente e siamo certi di poter estendere con orgoglio questo modello in tutta l’area e nei rapporti con tutti i nostri vicini”.
Ad esibirsi durante la serata la violoncellista Lala Marelli e la pianista Angelica Seminara, con un ampio repertorio che ha spaziato tra classici internazionali, italiani ed azerbaigiani. A latere del concerto sono state esposte una serie di fotografie del Leader Nazionale in momenti fondamentali della sua vita, relativi alle relazioni con la Santa Sede e con l’Italia.
Molti i partecipanti, esponenti del mondo politico, imprenditoriale, culturale ed accademico, che al termine del concerto si sono intrattenuti in un piacevole ricevimento.