“Continueremo a investire in progetti di ricerca e sviluppo”
Milano, 6 dic. (askanews) – “Unire le forze mostrando al mondo un fronte comune e coeso è fondamentale per comunicare efficacemente l’eccellenza enoica italiana anche e soprattutto in ottica export. Per il 2024 Italia del Vino ha in programma di fare sistema nelle due principali fiere internazionali di settore: Vinexpo Parigi e Prowein Dusseldorf, con una partecipazione collettiva delle aziende del Consorzio. Continueremo poi a investire in progetti di ricerca e sviluppo, concentrandosi sull’innovazione tecnologica e sulla digitalizzazione, in linea con gli obiettivi indicati dall’Ue”. Lo ha detto Roberta Corrà, presidente di Italia del Vino, il consorzio con 25 soci e un fatturato aggregato che supera 1,5 miliardi di euro, con una quota dell’export nazionale di settore del 15%.
“In questo periodo storico in cui la tecnologia e la digitalizzazione giocano un ruolo sempre più cruciale – ha aggiunto Corrà – investimenti di questo tipo possono contribuire significativamente a migliorare la competitività e la sostenibilità del settore vinicolo italiano, all’interno di uno scenario internazionale che appare sempre più complesso e sfidante”.
Il consorzio ricorda che dopo un biennio di crescita (+26% nel 2021 post-Covid e +6.6% nel 2022), nel 2023 il fatturato dell’industria vinicola italiana è atteso al primo calo dal 2020: le stime parlano di un passivo del 2,9%, a 13.3 miliardi di euro, di cui 7,65 sul lato export (-2.2%) e 5,61 sul versante del mercato nazionale (-4%).
“L’export risulta ancora e sempre di più la chiave di volta per rendere sostenibile il settore, anche se le proiezioni da qui al 2039 rispetto alla media 2010/19 vedono una crescita di 1,8 milioni di ettolitri (attorno quindi a 22,5-23 milioni), che compensa solo in parte l’ammanco generato dal mercato interno, con un saldo positivo di poco più di mezzo milione di ettolitri” precisa il consorzio, sottolineando che “l’evoluzione attesa, intesa come incrocio di dati demografici e di attitudine al consumo, indica che il mondo che consuma vino in futuro non costruirà più la sua crescita sul volume, ma molto più probabilmente sul valore espresso dalle bottiglie di vino. Una componente, quella del valore, che ha più declinazioni: il benessere fisico e spirituale, la sostenibilità ambientale ed etica, il consumo ‘sociale’, in cui il vino entra sempre di più in competizione serrata con altre bevande.”
Italia del Vino occupa complessivamente 3.500 persone, e ha una produzione complessiva di oltre 230 milioni di bottiglie, con una superficie vitata totale di oltre 15mila ettari ubicati in 19 regioni italiane.