Assieme ai 3 ministri, al governatore Fontana e al sindaco Sala
Milano, 6 dic. (askanews) – E’ tutto pronto per l’inaugurazione della Stagione 2023/2024 del Teatro alla Scala di Milano. Il 7 dicembre, per il Don Carlo di Giuseppe Verdi, le porte si apriranno alle 17, e alle 18 il direttore musicale del Piermarini, Riccardo Chailly, darà il via alla serata con l’esecuzione dell’Inno nazionale.
Assenti il Presidente della Repubblica e la premier, in teatro ci saranno il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e la ministra per le Riforme istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Come da protocollo saranno seduti nel Palco Reale insieme con il neo prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, il governatore lombardo Attilio Fontana e il sindaco di Milano e presidente del teatro, Giuseppe Sala. Con loro, e le rispettive consorti, ci sarà però anche la senatrice a vita Liliana Segre, seduta in in prima fila insieme con la figlia Federica Belli Paci. Oggi infatti il sindaco Sala aveva espresso il desiderio di avere la senatrice Segre seduta al suo fianco e si era detto pronto a lasciare il palco reale per seguire l’opera dalla platea accanto alla 93enne superstite della Shoah, per mandare un “segnale politico”. La stessa richiesta era poi giunta dalla seconda carica dello Stato, che aveva comunicato ai cronisti che nel caso Segre non fosse salita nel palco centrale, sarebbe stato lui a scendere in platea da lei. Così, prima che la vicenda potesse degenerare in polemica, è arrivata la decisione ecumenica di fare accomodare Segre e figlia nel cosiddetto “Palchettone”.
Come ogni Prima, sono attese al Piermarini numerose personalità del mondo dell’arte, dello spettacolo e della cultura: dal soprano Raina Kabaivanska alla cantautrice Patti Smith, passando per gli architetti Stefano Boeri e Mario Botta, fino all’attrice Andrea Jonasson e al giornalista Corrado Augias. E poi le étoile Nicoletta Manni e Roberto Bolle, e diversi direttori e sovrintendenti dei teatri italiani ed europei.
Quella che andrà in scena a Sant’Ambrogio, è la versione di Don Carlo in quattro atti che dura tre ore, a cui si sommano due intervalli di mezz’ora ciascuno. Rai1 trasmetterà in diretta lo spettacolo che per la prima volta sarà ripreso in 4K da Rai Cultura.