“In materia di semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti fiscali, lo schema di decreto del Governo delinea un nuovo calendario fiscale che, a nostro giudizio, è del tutto inconciliabile con il carico di lavoro che già grava sugli studi dei professionisti economici e non riteniamo fattibile la sua attuazione”.
Queste le parole del Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel sul calendario fiscale che dovrebbe essere introdotto a partire dal 2024.
“Il calendario, così come definito dalla bozza di decreto” sostiene il Presidente Cuchel “ non è in alcun modo sostenibile, e nell’incontro che l’Associazione Nazionale Commercialisti ha avuto con i vertici di Assosoftware è emersa una posizione comune di preoccupazione rispetto alla fattibilità del calendario rivisitato, e al rischio concreto che quanto dallo stesso contemplato possa vanificare gli obiettivi alla base dell’introduzione del nuovo strumento del concordato preventivo biennale da parte del Governo”.
L’Associazione ha portato all’attenzione del Viceministro MEF, del Direttore dell’Agenzia delle Entrate e delle Commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato le criticità del nuovo calendario e ha voluto altresì sottoporre la propria proposta, che contempla, tra i vari punti, il superamento dei nuovi adempimenti che lo schema di decreto di fatto introduce, l’accorpamento dell’invio del modello ISA e della dichiarazione trattandosi di modelli strettamente collegati.
In merito alla proposta di concordato preventivo da parte dell’Agenzia delle Entrate, è evidenziata la necessità di un lasso di tempo maggiore atto a permettere l’analisi della proposta, l’avvio del contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate e la presentazione al contribuente della valutazione finale.
Inoltre, l’ANC evidenzia come il calendario dell’Amministrazione Finanziaria, per quanto riguarda il rilascio dei software, non sia soggetto a cambiamenti quando invece ai contribuenti viene richiesto di anticipare una serie di adempimenti. In ragione di un’evidente disparità, si rende necessario modificare l’articolo 7 dello schema di decreto poiché la previsione di invio delle dichiarazioni al 30/9 deve necessariamente accompagnarsi al rilascio, in via definitiva, entro il 28/2 (anziché entro il mese di aprile) di modelli software, istruzioni e circolari da parte dell’Agenzia delle Entrate per dichiarazioni redditi e modelli ISA, compresi moduli di controllo invii telematici.
“Ci auguriamo” conclude Cuchel “che le nostre osservazioni siano prese in considerazione e quindi che lo schema di decreto possa essere modificato, altrimenti avremo un calendario fiscale che sarà praticamente impossibile attuare”.
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