Oltre mille le insegne della cucina e degli acquisti di qualità

Milano, 4 dic. (askanews) – La Lombardia si riscopre una regione sempre più attenta alla sostenibilità e al “green” anche in cucina, posizionandosi al terzo posto per presenza di agriturismi in Italia: è la sorpresa che ci regala la nuova “Guida Lombardia 2024” del Gambero Rosso che raccoglie 1.100 indirizzi a Milano e nelle altre province dove vivere un’esperienza enogastronomica di qualità. Tante le conferme nella ristorazione e altrettante le novità in un’offerta variegata che, senza perdere di vista i piatti della tradizione, cui è dedicata una delle cinque categorie di Premi Speciali, si arricchisce di nuove forme, anche in controtendenza, e dei colori di una ristorazione sempre più internazionale ed etnica capace di soddisfare tutti i gusti. E sono i numeri delle eccellenze a raccontarlo con: nove “Tre Forchette” (partner Consorzio Franciacorta), un “Tre Bottiglie”, un “Tre Cocotte”, tre “Tre Mappamondi” (con l’ingresso di Ba Restaurant) e sei “Tre Gamberi” (partner Consorzio Valtenesi).

Il viaggio che la Guida, giunta alla sua 32esima edizione, offre spazia dall’alta ristorazione alle trattorie più tradizionali, dai bistrot e griglierie a pizzerie e street food, fino alle migliori insegne “dove fare una spesa più attenta e capace di valorizzare le eccellenze del territorio”. A colpire gli estensori della guida, “la riscoperta di una naturalità attraverso una diffusione sempre più visibile di orti urbani, panifici agricoli e strutture fuori porta attente all’ambiente”: solo Brescia ne conta 400. “Questo – ha spiegato la curatrice della Guida, Valentina Marino -la dice lunga su quanto la riscoperta del mondo agricolo sia ormai diventata una tendenza, fuori ma anche dentro le città, con cognizione di causa o come pura operazione di marketing”. Un trend confermato anche dall’inaspettata presenza nella città di Milano di due dei sei “Gamberi Verdi” della Guida, nuovo simbolo che contraddistingue i posti che operano concretamente sulla base della sostenibilità ambientale: “Joia” del maestro della cucina vegetale Pietro Leeman, e il bistrot “Un Posto a Milano”, oasi campestre a due passi da Porta Romana.

Per l’impegno che ha dedicato negli ultimi anni alla valorizzazione di un ricco patrimonio della cultura enogastronomica attraverso una riqualificazione dei mercati rionali, il capoluogo lombardo ha ricevuto il “Premio Speciale Milanesità”. Brescia invece, dopo Milano, è la provincia con il maggior numero di insegne (131), mentre a Lodi si concentrano le novità: sette sugli 11 locali inseriti nella Guida.

Per quanto riguarda la città di Milano, il “Premio Speciale Novità dell’Anno” è andato alle insegne “Spore”, “Verso”, “Silvano” e “Dirty”; “Miglior Proposta al Bicchiere al Ristorante” e “Il Luogo Aimo e Nadia”; “Premio Speciale Campioni Della Tradizione” al risotto giallo alla milanese de “L’Alchimia”, alla cotoletta alla milanese della “Trattoria del Nuovo Macello”, all’ossobuco di Arlati, alla Cassoeula di “Piazza Repubblica”, e ai “mondeghili” di Trattoria Sincera.

Infine il “Premio Speciale Ambasciatori del Territorio” è andato a “Trattoria Sincera” (Milano), “Osteria del Treno” (Milano), “Osteria al Gigianca” (Bergamo), “Osteria dell’Orologio” (Salò, Brescia), “Tira Mola e Mesda” (Como), “Caffè La Crepa” (Isola Dovarese, Cremona), “Antica Osteria Casa di Lucia” (Lecco), “Antica Osteria del Cerreto” (Lodi), “Hostaria Viola” (Castiglione delle Stiviere, Mantova), “Osteria del Cavolo” (Monza), “Bazzini” (Canneto Pavese, Pavia), “Lanterna Verde” (Villa di Chiavenna, Sondrio) e “Crotto Valtellina (Malnate, Varese).

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