Sondaggio con YouGov: 37% di essi ne butta un quarto di quello acquistato

Milano, 1 dic. (askanews) – C’è un aspetto del Natale, poco patinato e spesso taciuto, che la qualifica come una festa ad alto tasso di spreco alimentare. Nella corsa ad apparecchiare cenoni e a riempire i piatti di abbondanza, l’86% degli italiani finisce per sprecare il cibo. Secondo un sondaggio condotto da Too good to go in collaborazione con YouGov, addirittura il 37% di essi getta via oltre un quarto del cibo acquistato. Tra loro, vi sono soprattutto giovani nella fascia 18-24 anni contro il 18,5% della fascia 25-44 anni.   La categoria di cibo più sprecata a Natale è anche quella che non può mancare a fine pasto, i dolci: secondo la ricerca di Too Good To Go, quattro italiani su 10 dichiarano di avanzare maggiormente i dolci tipici, come panettone, pandoro e torte, seguiti dal pane (35%) e dagli antipasti come salumi, stuzzichini o torte salate (25%).

All’origine di questo spreco c’è la quantità eccessiva di spesa che si fa per le feste: sei italiani su 10 tendono ad acquistare più alimenti rispetto al solito, a seconda dell’occasione e del numero di ospiti. Nonostante questo, emerge la volontà degli italiani per quest’anno di diventare dei “good host” attenti agli sprechi, con il 93% degli intervistati che afferma di trasformare gli avanzi in nuove ricette.

Tra le soluzioni per evitare lo spreco prima, durante, e dopo le feste, gli italiani scelgono ad esempio di congelare gli avanzi (51%), condividere il cibo in eccesso (45%) e utilizzare le ricette anti-spreco (43%). Questi accorgimenti vengono adottati in percentuali differenti a seconda della fascia d’età: i giovani tra i 18 e i 34 anni sono più inclini a condividere gli avanzi in famiglia o con amici (il 57% contro il 45% di media), mentre gli over 55 tendono a congelare le pietanze in eccesso (55%).

“Siamo contenti dei risultati che stiamo raggiungendo nel nostro Paese: dal 2019 ad oggi, infatti, sono stati salvati oltre 16.500.000 pasti. Tuttavia, le festività rappresentano tra i periodi in cui si registrano i picchi più alti per le eccedenze alimentari”afferma Mirco Cerisola, country director Italia di Too good to go.

A contenere questo fenomeno, però, anche a Natale come già accaduto nel resto dell’anno, ci pensa l’inflazione. Se nel corso del 2023 il rincaro generale dei prezzi e l’inflazione hanno impattato fortemente sulle abitudini di acquisto degli italiani, con il 43%, secondo una precedente analisi di Too Good To Go, che ha affermato di aver ridotto la quantità di spesa per limitare gli sprechi, anche a Natale 2023, con l’aumento dei prezzi, questa tendenza è confermata: circa un terzo degli intervistati, infatti, pensa di ridurre la quantità di cibo da acquistare.

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