Ma perora molto difficile qualsiasi negoziato

Città del Vaticano, 30 nov. (askanews) – “La soluzione ‘due popoli-due Stati’ è la soluzione politica più urgente da percorrere, non appena le condizioni lo permettano, perché risponde alla legittima aspirazione degli israeliani e dei palestinesi: avere una propria nazione e vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e stabilità”. A ribadire la posizione della Santa Sede sul conflitto in corso in Medio Oriente è stato il segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin in una intervista alla rivista di Cl “Tracce” della quale sono stati anticipati alcuni stralci.

Il porporato ha aggiunto che la pace fondata sul reciproco riconoscimento anche territoriale “naturalmente non può essere improvvisato”, visto che “c’è bisogno sia di un quadro normativo chiaro che entrambe le parti devono rispettare, come anche gli Accordi di Oslo cercavano di promuovere, ma anche della fiducia reciproca, che purtroppo ora è ai minimi storici, se non azzerata completamente”.

“Ora più che mai la liberazione di tutti gli ostaggi e il cessate il fuoco potrebbe aiutare a che la situazione non precipiti ulteriormente, scongiurando un allargamento del conflitto che lo renderebbe ancor più inaccettabile”, ha quindi detto il capo della diplomazia vaticana, aggiungendo che che la “grande sofferenza” che si sta vivendo dopo l’attaccodi Hamas del 7 ottobre scorso, “certamente renderà molto difficile qualsiasi negoziato, qualsiasi soluzione. Ma se si potesse ripartire dal concetto della sacralità della vita, – ha concluso – allora si potrebbe recuperare il senso dell’umanità e della fraternità necessaria”.

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