Il fungo della macchia nera che danneggia i frutti
Roma, 30 nov. (askanews) – Con la campagna degli agrumi appena iniziata in Puglia, cresce l’allarme per le importazioni dall’estero di arance contaminate dal fungo della ‘macchia nera’ con il moltiplicarsi di intercettazioni di organismi nocivi presenti nelle merci importate. Europhyt Interceptions ha tracciato nel solo mese di ottobre 2023 la presenza della Citrus black su 3 carichi di agrumi dall’Argentina, 14 dal Sud Africa, 3 dall’Uruguay, 2 dal Zimbabwe. La “macchia nera” (Phyllosticta citricarpa) è una malattia altamente contagiosa che provoca una diminuzione della qualità e della quantità dei frutti che non possono più essere venduti sul mercato fresco.
A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia. “La Puglia non può permettersi l’invasione di altri virus alieni, dopo la ‘tristeza’ degli agrumi e la Xylella fastidiosa. Ogni anno le campagne agrumicole in Puglia subiscono insidie letali per il settore, dalle importazioni selvagge di prodotto dall’estero senza passaporto verde, al crollo dei prezzi, ai rischi ambientali che le imprese agricole stanno subendo quotidianamente, un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, su cui è necessario intervenire drasticamente”, denuncia il presidente Alfonso Cavallo.
Il Phyllosticta citricarpa è stato segnalato per la prima volta in Australia a Sidney nel 1895 e nel 1929 in Sud Africa lungo la costa, successivamente la sua presenza è stata segnalata e confermata in diversi paesi di Africa, America, Asia e Oceania, mentre la tristezza del agrumi (Citrus tristeza virus) è originario del sud-est asiatico e il mal secco (Plenodomus tracheiphilus) fu osservato per la prima volta nel 1834 in Grecia, nelle isole dell’Egeo, anche se si ritiene abbia origine in Asia centrale.