In una storia su Instagram attacca il post del ministro: anche qeusta è violenza di Stato
Milano, 19 nov. (askanews) – “Ministro dei trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta. Perché bianco, perché di ‘buona famiglia’. Anche questa è violenza, violenza di stato”. Lo scrive Elena Cecchettin, sorella di Giulia, in una storia su Instagram.
“Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita”, aveva scritto questa mattina Matteo Salvini suoi propri canali social.
La storia su Instagram prosegue in riferimento a Salvini, “Ministro il cui partito (insieme a FdI, che però ha scelto l’astensione) a maggio ha votato contro alla ratifica della convenzione di Istanbul”, citando un post della scrittrice Carlotta Vagnoli. E aggiunge: “Così, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato”.
La Convenzione di Istanbul obbliga gli Stati aderenti ad adottare delle leggi per la lotta contro la violenza sulle donne, le molestie sessuali, le mutilazioni genitali, i matrimoni forzati, oltre a creare dei rifugi per le vittime delle violenze. L’Ue ha aderito dopo la convalida da parte del Consiglio dell’ue e il via libera dell’Europarlamento, a maggio scorso. Ma Fdi e Lega si sono astenuti all’Europarlamento nella votazione che ha approvato la ratifica della Convenzione di Istanbul. Due esponenti della Lega hanno votato contro. Le motivazioni furono allora legate a denunciati rischi di “strumentalizzazioni” in favore della cosiddetta “ideologia gender”.
A stretto giro la replica del leader della Lega. Matteo Salvini respinge le accuse di un maggiore garantismo nei confronti di Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia Cecchettin, in quanto italiano, bianco e di buona famiglia, rivoltegli dalla sorella di Giulia dopo il post del segretario leghista che chiedeva il carcere a vita per il ragazzo “se colpevole”.
In un post su Instagram, il vice premier scrive: “Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Per stupratori e pedofili, di qualunque nazionalità, colore della pelle e stato sociale, castrazione chimica e galera. Questo propone la Lega da sempre, speriamo ci sostengano e ci seguano finalmente anche altri. Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti”.