Si allontana spettro declassamento a junk. Soddisfazione Giorgetti

Roma, 17 nov. (askanews) – L’Italia supera lo scoglio più insidioso dalle agenzie di rating. Moody’s ha infatti confermato il giudizio “Baa3” all’Italia, su cui soprattutto ha rivisto in meglio l’outlook a “stabile”, dal precedente “negativo”. La decisione rimuove un elemento che avrebbe potuto creare ulteriori pressioni sui titoli di Stato tricolori, dato che l’attuale rating assegnato da questa agenzia è unicamente un gradino al di sopra dei livelli considerati più speculativi (in gergo “junk”, spazzatura). Lo scenario di un declassamento a soglie che avrebbero potuto innescare nuove spinte su rendimenti e spread, quindi, si allontana.

Con un comunicato, Moody’s spiega che la decisione di migliorare l’Outlook riflette la stabilizzazione delle prospettive di solidità del paese, lo stato di salute del settore bancario e le dinamiche del debito pubblico, che tuttavia è destinato a restare molto elevato.

La valutazione giunge una settimana dopo che Fitch aveva confermato il rating BBB sull’Italia con outlook stabile. Precedentemente anche Standard and Poor’s e Dbrs Morningstar avevano confermato rating a livelli analoghi sull’Italia, con prospettive stabili.

Il commento soddisfatto del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti è arrivato a stretto giro dopo la decisione. “È una conferma che, seppure tra tante difficoltà, stiamo operando bene per il futuro dell’Italia. Quindi, alla luce del giudizio espresso da Moodys e delle altre agenzie di rating, ci auguriamo che le prudenti, responsabili e serie politiche di bilancio del governo, pur nelle legittime critiche di un sistema democratico, siano confermate anche dal Parlamento”, ha affermato con una nota.

Secondo Moody’s, le prospettive di medio termine del paese “continuano essere sostenute dall’attuazione del Pnrr, i rischi sugli approvvigionamenti di energia si sono abbattuti, in parte per la forte azione politica del governo. I miglioramenti nel settore bancario”, che l’agenzia prevede “saranno mantenuti, sono a loro volta un sostegno al ciclo economico”.

Al tempo stesso, la crescita del Pil positiva prevista per i prossimi anni “abbassa il rischio di una consistente e rapido deterioramento delle degli equilibri di bilancio”, prosegue l’agenzia. Moody’s ritiene tuttavia che conseguire consistenti risanamenti dei conti pubblici “sarebbe politicamente impegnativo” e che per questo motivo “il debito pubblico dell’Italia resterà molto elevato, comprimendo la solidità di bilancio. Lo scenario previsionale di base – si legge – è che il fardello debitorio dell’Italia resti attorno al 140% del Pil nei prossimi anni, mentre la sua sostenibilità si limerà gradualmente con il crescere dei costi dei nuovi indebitamenti”.

Resta ancora un ultimo giudizio, prima che si chiuda questo ciclo autunnale di valutazioni delle agenzie (il prossimo ciclo sarà presumibilmente nella primavera del prossimo anno). Il primo dicembre si esprimerà sull’Italia anche Scope Ratings, l’agenzia europea con sede a Berlino recentemente inclusa nella lista di agenzie che la Bce prende in considerazione per valutare i criteri di ammissibilità (proprio in base al rating) dei titoli che accetta per le operazioni di politica monetaria.

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