Escluse 16 categorie del settore privato

Roma, 15 nov. (askanews) – “A fine ottobre abbiamo esaminato il documento di proclamazione della protesta e da subito ci è parso che non corrispondesse a uno sciopero generale, ma fosse uno sciopero solo di alcune categorie”. Lo afferma la presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi Paola Bellocchi in un’intervista al Corriere aggiungendo che “così come è stato proclamato sembra uno sciopero ‘à la carte’”.

“Non tutto il mondo del lavoro è stato chiamato a scioperare venerdì 17 novembre – spiega – sono state escluse 16 categorie del settore privato. Manca quindi il requisito della generalità”.

“Gli scioperi di settore hanno una disciplina diversa, più restrittiva rispetto a quella per gli scioperi generali” ricorda Bellocchi “Per gli scioperi di settore, i limiti sono molto più stretti, massimo 4 ore per la prima azione di sciopero ad esempio per il trasporto pubblico locale”.

“Noi il ministro non lo abbiamo sentito e io non l’ho mai incontrato. C’è stata un po’ di strumentalizzazione. Do una data: la nostra decisione è dell’8 novembre, quindi prima delle parole del ministro, ed è arrivata dopo un’accuratissima istruttoria” afferma Bellocchi rispondendo, in un’intervista al Corriere della Sera, alla domanda se avesse parlato con Matteo Salvini.

“Abbiamo deliberato che non c’erano i requisiti e lo abbiamo comunicato alle confederazioni proclamanti – aggiunge – il nostro è stato quindi un intervento precedente. Le dinamiche politiche non hanno in alcun modo condizionato la nostra decisione che non è stata né arbitraria né capricciosa”. ugli scioperi indetti il venerdì “ci proponiamo una riflessione” perché “in effetti la maggior parte delle proteste è prima del fine settimana. Stiamo facendo un’istruttoria per capire meglio come affrontare questo argomento e semmai intervenire”.

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