“Escluse molte categorie del lavoro privato, non è più ‘generale’”

Milano, 14 nov. (askanews) – “Tutta la questione interpretativa è ruotata se si trattasse di uno sciopero generale o plurisettoriale. Da qui derivano una serie di regole diverse. Noi abbiamo lavorato sul documento di proclamazione di Cgil e Uil, alla luce della costante interpretazione della Commissione di garanzia che si colloca nei precedenti”. Lo ha affermato Paola Bellocchi, presidente dell’Autorità garante sugli scioperi, che su RadioUno ha difeso la decisione di ieri di non considerare “generale” lo sciopero proclamato per venerdì 17 da Cgil e Uil.

“Abbiamo lavorato sul documento di proclamazione di Cgil e Uil e ci è parso non rispondesse alla nozione di sciopero generale come ci è stata tramandata dalla tradizione sindacale, come uno sciopero che coinvolge tutto il mondo del lavoro nella stessa giornata per una pretesa che attraversa trasversalmente tutte le categorie. In questo caso molte categorie del lavoro privato sono state escluse dallo sciopero del 17 novembre, e hanno proclamato una ventina di scioperi generali regionali, spalmati su altre date, ma l’esclusione di queste categorie ha reso lo sciopero non più generale nel senso di coinvolgere tutto il mondo del lavoro”, ha affermato Bellocchi.

Quanto alla precettazione preannunciata da Matteo Salvini, “è una valutazione che spetta al ministro”.

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