1,2 mld di petitum di rischi legali declassati a rischio “remoto”

Milano, 8 nov. (askanews) – Mps ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto pari a 929 milioni rispetto alla perdita di 334 milioni di fine settembre 2022. Il risultato del solo terzo trimestre ammonta a 310 milioni (383 mln nel trimestre precedente). Anche la banca senese decide di non pagare la tassa sugli extraprofitti bancari e opta per destinare a riserva 312,7 milioni.

Il Rote è pari al 15,1%. Nei nove mesi, la banca ha realizzato ricavi complessivi per 2,804 miliardi, in aumento del 22,9% su anno. Il risultato operativo lordo è più che raddoppiato a 1,446 miliardi, il margine di interesse sale a 1,688 miliardi (+62,7%), più che compensando l’andamento delle commissioni (-6,5%). In ulteriore rafforzamento la posizione patrimoniale con Cet1 ratio fully loaded al 16,7%, in crescita di oltre 80 punti base sul trimestre precedente e largamente superiore ai requisiti normativi.

Il cda, avvalendosi dell’opzione prevista dal provvedimento, ha assunto un orientamento favorevole a proporre all’assemblea che approverà il bilancio di esercizio 2023, la costituzione di una riserva di utili non distribuibili non inferiore a 308,9 milioni (analogo orientamento è stato assunto da Banca Widiba per una riserva non inferiore a 3,8 mln) senza determinare impatti a conto economico.

Mps ha declassato a rischio “remoto” 1,2 miliardi di euro di petitum di rischi legali straordinari. A seguito della sentenza della Corte di Cassazione dell’11 ottobre, ha proceduto a declassare da “possibile” a rischio “remoto” il rischio relativo ad alcuni procedimenti legali e richieste stragiudiziali: di conseguenza l’ammontare complessivo di contenzioso e richieste stragiudiziali connessi alle informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015 si è sensibilmente ridotto, passando da 4,1 miliardi di giugno a 2,9 miliardi a settembre.

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