Marcia indietro rispetto a promesso di più mercato

Roma, 8 nov. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto che i settori energetico e ferroviario siano più caratterizzati dalla presenza statale perché sono strategici per la salvaguardia della sicurezza nazionale. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.

Si tratta di una notizia in dissonanza con l’enfasi che in precedenza Pechino ha dato al lavoro per riorentare l’economie secondo logiche di mercato.

Energia e ferrovie sono “monopoli naturali”, già controllati da attori statali, e devono essere destinazione prioritaria per gli investimenti del capitale statale, ha affermato Xi in una riunione della Commissione centrale per l’approfondimento della riforma.

“Le imprese che fanno parte dei legami di monopolio naturale dovrebbero concentrarsi sulle loro principali responsabilità, e gli investimenti statali nelle infrastrutture di base dovrebbero essere aumentati per la loro sicurezza e affidabilità”, ha affermato Xi a quanto recita un comunicato ufficiale.

Il leader cinese ha inoltre chiesto d’intensificare il controllo per impedire agli attori statali di abusare del loro status di quasi monopolio nelle aree in cui è consentita la concorrenza.

Nel presentare il rapporto annuale sul lavoro del governo nel marzo 2019, il defunto primo ministro Li Keqiang – all’epoca premier cinese – si era impegnato ad approfondire la riforma nelle stesse aree elencate nella riunione di martedì. “I settori a monopolio naturale dovrebbero separare le loro reti dalle operazioni in base alle loro condizioni reali e aprire le imprese competitive al mercato”, aveva affermato.

Energia, ferrovie, telecomunicazioni e servizi pubblici erano stati specificamente incoraggiati a fungere da avanguardia delle riforme orientate al mercato delle imprese statali (SOE) di Pechino nel piano di sviluppo 2021-2025.

Il rapporto di lavoro di marzo 2021 prometteva inoltre di consentire “a tutti i produttori di partecipare al commercio di elettricità”, in linea con la spinta del governo a creare un mercato elettrico competitivo separando la proprietà delle reti elettriche dal commercio di elettricità.

Tuttavia la percentuale di beni di proprietà statale è in aumento. L’anno scorso il loro valore cumulativo è salito a 339.500 miliardi di yuan (43.600 miliardi di euro), un aumento del 10,1% rispetto all’anno precedente, secondo un rapporto di ottobre del Consiglio di Stato, l’esecutivo cinese.

Il trattamento preferenziale concesso alle imprese statali è stato anche un punto dolente nei negoziati economici con i governi stranieri, alimentando accuse di concorrenza sleale.

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