No a blocco prolungato della Striscia e a espulsione palestinesi
Bruxelles, 6 nov. (askanews) – Bisogna tornare a lavorare per la pace in Palestina e Israele riproponendo e perseguendo la soluzione “due popoli, due Stati”. Per questo, ci sono alcune condizioni necessarie da rispettare per la Striscia di Gaza: una forma di controllo internazionale per evitare che resti base e rifugio dei terroristi di Hamas, e il suo ritorno sotto il governo dell’Autorità nazionale palestinese, come parte essenziale del futuro Stato della Palestina, escludendo un blocco prolungato da parte israeliana della Striscia e qualunque spostamento forzato dei palestinesi che vi abitano. Lo ha affermato oggi a Bruxelles la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante i suo discorso alla Conferenza per il 2023 degli ambasciatori presso l’Ue. “Mentre affrontiamo l’emergenza dell’oggi”, con la crisi umanitaria a Gaza e “il tragico prezzo di morte e sofferenza” che stanno pagando i palestinesi, “dobbiamo anche sforzarci di pensare al domani”, ha detto von der Leyen. Bisogna “immaginare come potrebbe essere una pace duratura, per ridare speranza a palestinesi e israeliani” che per questo “hanno bisogno di una prospettiva” e questa prospettiva “è la soluzione dei due Stati: alla fine, israeliani e palestinesi dovranno concordare una via da seguire”.
“Ma credo che anche noi, come parte dello sforzo internazionale, dobbiamo contribuire, proponendo alcuni principi fondamentali per il giorno dopo la guerra, che potrebbero aiutare a trovare un terreno comune”, ha indicato la presidente della Commissione.
“Innanzitutto Gaza non può essere un rifugio sicuro per i terroristi. Sappiamo cosa è successo dopo le precedenti guerre di Gaza. Hamas ha immediatamente iniziato a ricostruire il suo arsenale e a prepararsi per il prossimo conflitto. Non può più essere così. Si stanno discutendo diverse idee su come ciò possa essere garantito, inclusa una forza di pace internazionale sotto mandato delle Nazioni Unite”. “In secondo luogo, questo implica che l’organizzazione terroristica Hamas non può controllare o governare Gaza. Dovrebbero esistere – ha sottolineato von der Leyen – una sola Autorità Palestinese e uno Stato palestinese”.
“In terzo luogo – ha continuato -, non può esserci una presenza di sicurezza israeliana a lungo termine a Gaza. Gaza è una parte essenziale di qualsiasi futuro Stato palestinese”.
Secondo la presidente della Commissione, infine, non deve esserci “nessuno spostamento forzato dei palestinesi da Gaza”, perché “sarebbe solo una ricetta per una maggiore instabilità regionale”, e “nessun blocco prolungato di Gaza” da parte di Israele, perché “questa politica non ha funzionato: Hamas ha continuato a rafforzare il suo arsenale, mentre l’economia di Gaza è crollata”.
Oggi, ha ricordato von der Leyen, “il 70% dei giovani di Gaza sono senza lavoro, e questo non può che portare a una maggiore radicalizzazione. Qualsiasi futuro Stato palestinese deve essere vitale, anche dal punto di vista economico. E l’Europa è pronta a collaborare con tutte le persone e i paesi della regione per realizzarlo”.
“Tutto questo potrebbe sembrare eccessivamente ambizioso, dato che la guerra sta ancora infuriando. Ma non dobbiamo risparmiare alcuno sforzo per mantenere viva la speranza”. Bisogna, ha insistito la presidente della Commissione, “trovare una soluzione duratura, basata su due Stati che convivano fianco a fianco in pace e sicurezza. È tempo di uno sforzo internazionale verso la pace in Medio Oriente. E noi – ha concluso – faremo la nostra parte”.