Dedicato all’identità, con Bret Easton Ellis e Kusturica
Milano, 6 nov. (askanews) – Radici, il festival torinese dell’identità (coltivata, negata, ritrovata) archivia la sua prima edizione con successo di pubblico, conversazioni e discussioni. Il progetto, promosso dalla Fondazione Circolo dei lettori con il contributo della Regione Piemonte – Assessorato Regionale all’Emigrazione e curato dallo scrittore Giuseppe Culicchia, ha accolto un pubblico di duemila persone nel corso di 23 appuntamenti tra le sale di Palazzo Graneri della Roccia e il Cinema Centrale, affollato alla mezzanotte da mercoledì a sabato da studenti e cinefili per le proiezioni di alcuni film iconici per i temi del festival: L’Odio di Mathieu Kassovitz, Il Sorpasso di Dino Risi, Good Bye, Lenin! di Wolfgang Becker, Gatto nero, gatto bianco di Emir Kusturica.
Dal 1 novembre a oggi, gli artisti di Radici si sono interrogati su una nessuna e centomila identità: l’identità individuale e l’identità dei popoli, l’identità di una comunità e quella di una nazione; l’identità come idea che un individuo ha di sé a partire da quelle caratteristiche che dovrebbero renderlo inconfondibile ma che il consumismo ha omologato in modelli culturali, come denunciò per primo Pier Paolo Pasolini. Tante le protagoniste e i protagonisti di questa prima edizione del festival di Giuseppe Culicchia, a cominciare da Bret Easton Ellis, a Torino in occasione del suo ritorno al romanzo Le Schegge, uscito per Einaudi e tradotto dal curatore di Radici. Si sono poi susseguiti nella Sala Grande del Circolo dei lettori Emir Kusturica, Ingo Schulze, Stefania Rocca, Maria Grazia Calandrone, Enzo Bianchi, Giordano Bruno Guerri, Ilide Carmignani, Ruth Dureghello, Paolo Nori, Paolo Di Paolo, Marcello Veneziani, Farian Sabahi, Franco Cardini, Roberto Alajmo, Javier Chiabrando, Paola Agosti e i racconti dei piemontesi d’Argentina tra i quali Hernan Trossero, Alejandra Gaida e Laura Moro a rappresentare la FAPA – Federazione delle Associazioni Piemontesi d’Argentina.
“Radici ha visto una partecipazione da parte del pubblico che è andata al di là delle più rosee aspettative, e credo che questo dipenda dal fatto che il tema del festival ha incontrato l’interesse di tantissime persone, disposte ad ascoltare voci assai diverse tra loro: una cosa assolutamente non scontata in questo nostro presente in cui rispetto al dialogo e all’ascolto troppe volte prevale un atteggiamento di chiusura totale nei confronti delle idee altrui e di scontro” commenta Giuseppe Culicchia, curatore di Radici. “Un nuovo festival e un altro grande successo. Il pubblico del Circolo dei lettori ha risposto con entusiasmo alle sollecitudini di Radici, il festival dedicato all’identità. L’ennesima riprova che le idee non hanno confini e che quando sono ‘buone’ idee fioriscono e danno ‘buoni’ frutti” dichiara Giulio Biino, presidente Fondazione Circolo dei lettori.
“Radici è stata una grande esperienza di incontro, approfondimento, scoperta; è stata, prima di tutto, la conferma che l’identità è sempre e inevitabilmente un discorso sulla complessità, mai singolare e invece sempre carico di quel pluralismo che è il presupposto del vivere insieme. Il grande successo di pubblico e la straordinaria circolazione di idee che si è vista nelle sale del Circolo sono motivo di grande soddisfazione” è il pensiero di Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori.
“Voci libere, confronto vivace tra idee diverse e temi tabù: questo ha evidentemente cercato e trovato il pubblico che ha affollato ogni appuntamento del festival Radici facendo sempre registrare il tutto esaurito al Circolo dei lettori. Il ringraziamento della Regione Piemonte va allo straordinario lavoro di Giuseppe Culicchia, Elena Loewenthal e Giulio Biino. Sorpresa, il tema delle identità appassiona i torinesi, con cinque giorni di radici profonde, che non geleranno” dichiara Maurizio Marrone, assessore all’Emigrazione della Regione Piemonte.