L’ex presidente Usa è imputato in un processo per frode immobiliare

New York, 6 nov. (askanews) – L’ex presidente americano Donald Trump ha aperto oggi la sua testimonianza al processo che vede imputata di frode la Trump Organization definendo i procuratori generali che lo stanno interrogando “democratici” “tutti odiatori di Trump”. Seduto al banco dei testimoni nella corte di Manhattan, Trump ha spiegato di aver lasciato l’organizzazione quando ha iniziato la sua presidenza perché “pensavo che potesse esserci un conflitto di interessi”. L’ex presidente ha spiegato di aver nominato amministratore fiduciario il figlio Donald Jr., ma quando non è stato rieletto si è nominato amministratore fiduciario dell’azienda, aspettandosi di “tornare nel mondo degli affari per un po’”. Secondo lui è proprio in quel periodo che i pubblici ministeri “democratici” e i procuratori generali dello stato – “tutti che odiano Trump”, hanno iniziato a “dargli la caccia” e ad armarsi contro di lui.

Trump ha tentato di minimizzare l’importanza delle sue dichiarazioni sulla situazione finanziaria dell’azienda quando lavorava con le banche, che secondo lui “non erano realmente documenti a cui le banche prestavano molta attenzione”. Il giudice Arthur Engoron, che presiede il processo per frode fiscale intentato dal procuratore di New York Letitia James contro la Trump organization, ha richiamato l’ex presidente dopo la sua testimonianza in cui ha accusato sia i pubblici ministeri che i procuratori di aver aperto una caccia alle streghe.

Engoron ha ripetutamente contestato le risposte di Trump alle domande, definendole tortuose e venate di discorsi politici. Il giudice ha chiesto poi all’avvocato di Trump di parlare con il suo cliente e di tenerlo sotto controllo. “Questa non è una manifestazione politica”, ha detto ribadito il giudice che, durante la deposizione, è stato preso di mira dall’ex presidente.

“Sono sicuro che il giudice si pronuncerà contro di me perché governa sempre contro di me”, ha detto Trump, sostenendo che le accuse andassero oltre i termini di prescrizione. Engoron di rimando ha risposto: “Può attaccarmi quanto vuole, ma risponda alle domande”.

Trump ha continuato a sostenere che si tratta di un processo politico intentato dal presidente Biden, ma in realtà il procuratore di New York aveva iniziato le indagini nel 2019, prima che Biden annunciasse la sua candidatura. “Questo è un processo molto ingiusto. Molto, molto e spero che il pubblico stia guardando”, ha continuato Trump. L’ex presidente invece di rispondere ad una domanda sulla valutazione di 550 milioni di dollari delle sue proprietà al numero 40 di Wall Street, ha continuato le sue digressioni politiche. “La prego di controllarsi se può. Se non può, la congederò” dal banco dei testimoni, ha detto il giudice.

Interrogato sul valore di varie proprietà, Trump ha spesso risposto con “Non so” o “Non ricordo”.

Il viceprocuratore generale Kevin Wallace chiedendo se il resort Mar-a-Lago in Florida, valesse tra 1 e 1,5 miliardi di dollari, si è sentito rispondere positivamente, ma quando ha chiesto se aveva chiesto al suo ex direttore finanziario di valutarlo in questo modo l’ex presidente ha risposto: “Non lo ricordo”. Subito dopo ha però ripreso dicendo che il resort “ha molto più valore e lo dimostreremo in due settimane o cinque settimane o nove settimane”, finché il processo andrà avanti.

Interrogato sul valore del campo da golf Aberdeen, in Scozia, Trump ha iniziato a divagare dicendo che “Aberdeen è una capitale del petrolio, il che rende la proprietà preziosa”. Evitando di rispondere alle domande dirette l’ex presidente ha detto della proprietà: “Penso che sia il più grande campo da golf mai costruito” e ha iniziato a descrivere la natura. Il giudice è intervenuto sottolineando a più riprese: “Irrilevante, irrilevante”. Trump è stato interrogato anche sull’appartamento alla Trump Tower il cui valore e la metratura sono stati cambiati in vari anni.

Intanto la campagna elettorale di Trump sta approfittando del processo per raccogliere fondi inviando una mail in cui l’ex presidente dice: “Riuscite a credere che dovrò trascorrere ancora una volta un altro giorno della campagna elettorale in tribunale? Questo è un livello di interferenza elettorale mai visto prima nel nostro paese”.

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