Siracusano (FI): “Grazie al ‘Ponte’ occhi del mondo su di noi”
Serracchiani (PD): “Governo fa cassa sulle pensioni per non toccare le rendite”
Attinelli (Odcec Ragusa): “Coinvolgere territori nel progetto sul Ponte”
Sampieri (Odcec Siena): “Riforma fiscale iniqua”
Doppio confronto dedicato al “Ponte dello Stretto” con Matilde Siracusano (sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento) e alla Manovra economica varata dal governo con Debora Serracchiani (deputata e responsabile Giustizia del Partito Democratico) al Cnpr Forum promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
“Il governo Meloni ha riacceso il motore di una macchina spenta anni fa. Con l’aggiornamento del progetto – ha sottolineato Siracusano -, la Webuild potrà finalmente siglare il contratto per dare l’avvio ai lavori.
L’impegno ambizioso è quello di aprire il cantiere entro l’estate del 2024. Alle tante polemiche che questo progetto ha generato negli anni mi sento di rispondere che si tratterà di una infrastruttura epocale che porterà l’attenzione di tutto il mondo su di noi. Sarà attrattore di ulteriori investimenti e svilupperà il turismo portando nuova occupazione tra operai e professionisti italiani”.
“Il ponte costerà circa 12 miliardi di euro – ha precisato Siracusano – e per realizzarlo ci vorranno sette – otto anni, anche se io scommetto che ne serviranno di meno. La favola del rischio sismico non esiste: i ponti sono tra le opere architettoniche meno colpite dai terremoti proprio per la loro struttura elastica. Anche la bandiera dell’impatto ambientale sarà subito ammainata di fronte alla realtà di un abbattimento consistente di CO2 grazie a questa opera”.
La Legge di Bilancio – ha evidenziato Serracchiani – fa ricorso a un deficit importante. Il taglio del cuneo fiscale non è strutturato e mancano gli indicatori che possano tornare utili a famiglie e imprese ad attraversare il caro inflazione. Sono basilari alcune iniziative, prima fra tutte la sanità pubblica, a spanne mancano almeno 6/7 miliardi.
Mancano i fondi necessari per le prestazioni essenziali, e quando si parla di abbattimento delle liste di attesa si alza il tetto della possibilità di ricorrere alla sanità privata. Per reperire nuove risorse per la sanità occorre spostare il peso della responsabilità dal lavoro alle rendite che in Italia sono importanti e rendono iniquo il nostro sistema fiscale.
Bisogna insistere sulla produttività, non basta il taglio del costo del lavoro serve anche renderlo produttivo. Rivedere i tagli di spesa ed evitare di impiegare risorse per misure bandiera invece di investire sulla sanità.
Anche la nuova riforma fiscale – conclude la parlamentare dem – non ci convince, è effimera e non strutturale. L’accorpamento delle aliquote Irpef è iniquo e si fa cassa sulle pensioni”.
A porre le questioni sul “Ponte” ci ha pensato Maurizio Attinelli (numero uno dei commercialisti e degli esperti contabili di Ragusa): “L’annuncio di Pietro Salini riaccende un dibattito forte in Italia tra i fautori dell’opera e una parte dell’opinione pubblica e della politica che parla di un progetto irrealizzabile e dannoso per le comunità locali.
Questa sfida si può vincere solo coinvolgendo le popolazioni interessate, professionisti, istituzioni locali e le realtà produttive del territorio”.
A confrontarsi sulla ‘Manovra’ per i professionisti è intervenuto Lorenzo Sampieri (presidente dell’Odcec di Siena). “Sulla Legge di Bilancio governo e maggioranza sono stati ‘bacchettati’ dalle opposizioni presenti in Parlamento.
Intanto il Paese ha necessità di risposte a tutto tondo. Partendo dal sistema giudiziario dove servono interventi concreti per migliorare l’efficienza dell’intero comparto considerando il valore aggiunto che possono offrire i professionisti (avvocati, commercialisti, esperti contabili e consulenti) talvolta anche come ausiliari del giudice e del pubblico ministero”.
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