È un’opera di formazione, intrisa di incursioni storiche
Milano, 5 nov. (askanews) – “Mariella Capuano non somiglia al lentisco ruvido aggrappato alle balze della costiera cilentana ma piuttosto alla Primula di Palinuro, bella e inaccessibile”.
“Gli autunni di terradura”, il nuovo romanzo di Alessandro Faino, (Graus edizioni), potrebbe essere tutto qua: l’intera esistenza del protagonista a rincorrerla e a farsi rincorrere, fino a ritrovarsi al tramonto delle loro vite.
È un romanzo di formazione, intriso di incursioni storiche: il Brigantaggio, la Seconda guerra mondiale, la Questione meridionale, il ’68, il Terremoto irpino-lucano dell’80, il Nuovo millennio, la Modernità. Ma, soprattutto, l’amore declinato nelle sue universali e variegate categorie; il percorso di crescita spirituale e di strutturazione della weltanschauung di Gerardo Savino. La cicatrice sullo zigomo destro e il naso storto saranno dapprima stigmate dell’infanzia, poi spoglie di un riscatto. Solitudine e purezza non lo abbandoneranno, ma soltanto la maturità conforta Gerardo del senso della vita e della missione educativa che sta dietro l’istruzione scolastica e la formazione delle giovani generazioni.
La trama, però, è molto più complessa. Gerardo Savino viene al mondo la notte dell’Operazione Avalanche, con lo sbarco sulle coste salernitane degli alleati nel settembre del 1943. Nasce, gracile e malaticcio, in un paesino collinare del Cilento da genitori modesti e avanti negli anni. Sopravvive alla difterite e a una caduta rovinosa che gli deturpa il viso.
Ma Gerardo ha due talenti, coltivati dall’affetto morboso del suo parroco e mentore: la sapienza e l’attitudine per gli Studi Classici. Frequenterà il Liceo di Sapri, alloggiando nel convitto e dopo un anno sabbatico si iscriverà all’Ateneo di Salerno per seguire il Corso di Lettere Classiche. Abita nell’appartamento di Licietta, la nonna che la vita non gli ha dato e che gli diventa confidente. La delusione di un’ingiusta bocciatura al concorso per assistente universitario lo spinge verso Torino. Nella città della Mole attraversata dai moti studenteschi insegnerà in un Liceo e conoscerà Karl Ferraris, il sociologo sessantottino pentito che si innamora di lui e con lui convivrà fino alla morte prematura. È un amore asimmetrico, nel quale Gerardo conserverà la sua indole solitaria e la vocazione alla purezza.
La coppia trasferitasi a Salerno dopo il terremoto del 1980 deve fare i conti con l’Aids che colpisce Karl. I due prenderanno a frequentare Terradura, il piccolo borgo del Cilento ove il mentore di Gerardo, don Rocco Pestina, possiede una piccola residenza: la Casa degli Angeli. Dopo la morte del padre, Gerardo Savino a Terradura vedrà spegnersi Karl e, negli anni, la madre e don Rocco.
Dopo l’ultimo periodo d’insegnamento svolto al Liceo di Vallo della Lucania, Gerardo si ritira da pensionato nella Casa degli Angeli. La senilità gli restituisce un animo più aperto e una solitudine operosa: fonderà la biblioteca, un caffè letterario e un pionieristico centro di informatica. Quando il tempo sembra scivolare senza rapprendersi a niente, la ricezione tardiva di un fastello di lettere speditegli da Salerno da Mariella Capuano lo inchioda all’antico pensiero dell’amore incompiuto. La donna gli ha indirizzato un’epistola ogni mese, chiedendogli di aspettarla. Nell’ultima gli annuncia la morte del marito.
Vagheranno per sei anni dentro una relazione eterea, incontrandosi talvolta da qualche parte ma senza parlarsi del futuro. Un giorno Mariella compare a Terradura. Scartocceranno insieme il regalo che lei gli fece sessantatré anni prima e che lui, vedendosi respinto in amore, confinò all’oblio nella soffitta di casa. La pandemia è scoppiata e l’autunno minaccia nuovi lockdown. Gerardo le mostra la Casa degli Angeli, troppo grande per lui, e le consegna se stesso pronto a dividere con lei il fardello dei ricordi e la vita che resta.
Alessandro Faino, l’autore, è un medico igienista, formatore e docente di Medicina di Comunità presso l’Università LUMSA. Sportivo, corre a piedi e in bike ma, per il suo spirito letterario, spesso rallenta per lasciarsi raggiungere da nuove idee.
Pubblica L’imperfetto amore con Manni Editore nel 2010 e con Antonio Dellisanti Editore nel 2020; Tutto il tempo, Giulio Perrone Editore, 2012; Il compito di Clara, Leone Editore, 2012, vincitore targa speciale “Il Molinello” e, nel 2022, l’edizione con Antonio Dellisanti Editore è inserita in progetti scolastici di Narrativa ed Educazione alla salute; Il candelaio magico nel 2013 e Il mistero della Sacra Spina, 2. ed., nel 2018, Antonio Dellisanti Editore (1. ed. del 2014); Il giardino degli amori perduti, Il Rio Editore, 2017, vincitore del Premio Nazionale Città di Taranto; Il confine dei giorni, Il Rio Editore, 2020, vincitore del Premio letterario Internazionale Città di Sarzana.