La fiera torinese che va dall’antico al contemporaneo
Torino, 2 nov. (askanews) – Un’arte senza limiti di spazio e di tempo, è questo il senso di Flashback Art Fair, che a Torino presenta la propria undicesima edizione: all’insegna del dialogo tra l’antico e il contemporaneo che ha anche lo scopo di fare riflettere sul valore delle opere nel momento in cui danno qualcosa alla nostra vita. Partendo in questo caso, come ci ha spiegato Ginevra Pucci della direzione di Flashback, da concetti scientifici. “Questa edizione – ha detto ad askanews – è dedicata alla metmemoria. La metamemoria nelle neuroscienze è la consapevolezza della nostra memoria, cioè l’essere consapevoli di incamerare dei dati, di percepire delle emozioni e poi essere in grado, avendo questa consapevolezza, di riutilizzarli nel nostro quotidiano”.
Nelle sale di corso Lanza, sede di Flashback Habitat e location della fiera per il secondo anno, si incontrano opere che coprono molti secoli, dei caravaggeschi al Settecento veneziano di Canaletto, per arrivare a dei magnifici Savinio e al sempre illuminante Giulio Paolini. Insieme in un equilibrio che è certamente eclettico, ma anche ricco di suggestioni interessanti.
“Per me la cosa importante – ha aggiunto Ginevra Pucci – è che si capisca che attraverso l’arte, attraverso una fiera, attraverso la cultura vengono lanciati degli spunti che però ci servono nella quotidianità e nel nostro contemporaneo”.
Tra i progetti che arricchiscono la fiera c’è anche un’opera corale dedicata al brefotrofio di Torino, che era stato ospitato proprio nelle sale che oggi sono occupate da Flashback. Un viaggio dentro le vite delle persone, dei bambini che lì hanno vissuto un pezzo della loro esistenza, dentro sentimenti che sono universali. A curarla il direttore artistico di Flashback Habitat, Alessandro Bulgini.
“Ho deciso di cogliere l’energia vitale di questa storia incredibile – ci ha detto l’artista – e metterla sullo stesso piano dell’arte, della storia dell’arte, perché trovo che entrambi possano essere d’aiuto e di conforto. La storia umana, quella forse più intrisa di perché, messa sullo stesso piano di Canaletto, Tiepolo, Hayez, eccetera, perché sempre di uomini si parla”.
Con questa volontà di riallacciare le relazioni tra le persone e di sottolineare quanto le arti possono fare in questo senso, Flashback è aperta al pubblico dal 2 al 5 novembre.