In migliaia a Tunisi contro la Francia. In Turchia contro l’ambasciata d’Israele

Roma, 18 ott. (askanews) – Manifestazioni in Turchia e a Tunisi, il giorno dopo la strage (non ancora chiarito del tutto da parte di chi) a un ospedale a Gaza. Migliaia di manifestanti si sono riuniti nuovamente oggi davanti all’ambasciata francese a Tunisi, per esprimere la loro rabbia contro l’attacco mortale contro un ospedale nella città palestinese di Gaza che ha provocato centinaia di morti. “Il licenziamento dell’ambasciatore è un dovere”, hanno scandito i manifestanti che accusano la Francia, così come gli Stati Uniti, di essere “alleati dei sionisti” nella guerra tra Israele e Hamas, secondo quanto osservato dai giornalisti dell’AFP.

Manifestazioni si sono tenute in diverse città della Turchia dopo il bombardamento di ieri all’ospedale Al-Ahli di Gaza con scontri tra polizia e dimostranti a Istanbul e Adana. Secondo quanto riferito da Hurriyet, a Istanbul la polizia è intervenuta con spray al peperoncino per disperdere la folla che si era radunata davanti al consolato israeliano, accusando Israele dell’attacco. Le autorità hanno poi riferito di 63 persone ferite, tra cui 43 agenti di polizia, e di altre cinque arrestate. Ad Ankara, migliaia di persone si sono radunate davanti all’ambasciata israeliana, dove la polizia ha respinto il tentativo di alcuni manifestanti di entrare nella sede diplomatica. Nella città di Adana, nel sud della Turchia, una folla si è radunata davanti al consolato Usa e la situazione è degenerata quando alcuni manifestanti hanno lanciato sassi e bombe molotov, innescando scontri con la polizia. Due agenti sono rimasti feriti. Ieri il Consiglio di Sicurezza nazionale israeliano ha invitato gli israeliani presenti in Turchia di abbandonare con urgenza il Paese per il rischio di attentati terroristici.

Dal canto suo, il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha dichiarato oggi tre giorni di lutto in tutto l’Egitto a seguito all’esplosione all’ospedale.

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