Lo comunica la Banca d’Italia

Roma, 16 ott. (askanews) – Il debito delle amministrazioni pubbliche ad agosto è diminuito di 18,3 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.840,7 miliardi. Lo comunica la Banca d’Italia nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.

Hanno operato in tal senso la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (15,2 miliardi, a 53,2) e l’avanzo di cassa delle amministrazioni pubbliche (3,7 miliardi). Per contro, l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio hanno aumentato il debito (0,5 miliardi).

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 17,8 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di circa 0,6 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile.

La vita media residua del debito – immutata rispetto al mese precedente – è pari a 7,7 anni.

La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 25,1% (dal 25,2% del mese precedente), mentre a luglio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) sono leggermente aumentate, collocandosi rispettivamente al 27% e al 12%.

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