+42%, extravergine prodotto con più rincari nel carrello
Roma, 13 ott. (askanews) – Con il crollo della produzione a livello internazionale crescono del 42% i prezzi dell’olio extravergine di oliva, che è il prodotto che ha fatto registrare i maggiori rincari nel carrello della spesa delle famiglie a tavola. E’ quanto emerge dal report di Coldiretti “Prezzi, l’autunno caldo dell’extravergine”, basato sugli ultimi dati Istat di settembre, diffuso al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma.
A pesare sull’aumento dei prezzi i risultati della scarsa raccolta all’estero: la Spagna dovrebbe attestarsi a circa 765mila tonnellate, del 34% inferiore alla media degli ultimi quattro anni. Mentre in Turchia la produzione di olio dovrebbe scendere intorno alle 280mila tonnellate, circa 100mila tonnellate in meno rispetto alla scorsa campagna. Crolla anche la Grecia, con 200mila tonnellate previste rispetto alle 350mila dello scorso anno. Solo la Tunisia sembra in recupero con una produzione che può superare le 200mila tonnellate, sopra le 180mila dell’ultima stagione, avvicinandosi alla media degli ultimi 5 anni che è di 228mila tonnellate.
“Si è creata una situazione mai vista prima – spiega il presidente di Unaprol David Granieri – con scarse produzioni, soprattutto in Spagna, scorte basse e inflazione, che ha fatto impennare i valori dell’extravergine d’oliva con il raddoppio dei prezzi per gli olii di origine comunitaria”.
L’Italia, ricorda Coldiretti, è fra i primi tre maggiori consumatori di extravergine di oliva al mondo con circa 480 milioni di chili, subito dopo la Spagna e prima degli Stati Uniti e rappresenta il 15% dei consumi mondiali secondo elaborazioni Coldiretti sugli ultimi dati IOC (International oil council).