Chiusa indagine avviata in seguito all’assassinio di Shinzo Abe

Roma, 12 ott. (askanews) – Il governo giapponese ha deciso oggi di chiedere un’ordinanza al tribunale per privare la Chiesa dell’Unificazione del suo status di ente religioso, dopo un’indagine nata sull’onda delle conseguenze per l’assassinio dell’ex primo ministro Shinzo Abe a luglio dello scorso anno da parte di un uomo che accusava l’uomo politico di contiguità alla chiesa. L’ha detto oggi il ministro della Cultura Masahito Moriyama.

Un’istanza al tribunale potrebbe già essere presentata domani, dopo aver raccolto i pareri degli esperti in una riunione dell’Agenzia per gli affari culturali. Se la corte emettesse l’ordinanza di scioglimento richiesta dal governo, la Chiesa dell’Unificazione – fondata in Corea del Sud dal convinto anticomunista Moon Sun-myung nel 1954 – perderebbe i suoi benefici fiscali come ente religioso. Questo, pur non impedendo il proselitismo, renderebbe molto più difficile l’operatività della chiesa.

L’agenzia, prima di emettere il suo parere, ha raccolto le testimonianze di più di 170 persone che hanno evidenziato come la chiesa sollecitasse massicce donazioni da parte dei seguaci, ha detto Moriyama. L’uomo che ha ucciso Abe, Tetsuya Yamagami, accusava la Chiesa dell’Unificazione di aver rovinato la sua famiglia spillando alla madre – una seguece del gruppo – denaro.

Yamagami ha sostenuto di aver preso di mira Abe, dopo aver verificato l’impossibilità di colpire i vertici della chiesa, per la contiguità della famiglia del politico con Moon e il suo movimento. Nobusuke Kishi, nonno di Shinzo Abe che fu a sua volta primo ministr, favorì in maniera concreta il radicamento in Giappone della chiesa.

Dopo l’uccisione di Abe, sono emersi legami stretti tra diversi parlamentari del Partito liberaldemocratico, guidato dal primo ministro Fumio Kishida, e la Chiesa dell’Unificazione. Il premier ha così deciso di riconquistare consenso, calato in seguito a queste rivvelazioni, tenendo una posizione ferma contro la Chiesa che fu del reverendo Moon, nota per pratiche come i matrimoni di massa e per gli stretti rapporti con politici conservatori.

È probabile che la Corte distrettuale di Tokyo emetta una sentenza basata sulle prove presentate dal governo riguardo all’organizzazione, che è formalmente nota come “Federazione delle famiglie per la pace e l’unificazione mondiale”.

Le autorità – in base a una legge approvata dopo gli attentati al gas nervino sarin alla metropolitana di Tokyo del 1995 da parte del movimento religioso Aum Shinri-kyo – possono chiedere ai tribunali di ordinare lo scioglimento nei casi in cui un ente religioso “commette un atto che è chiaramente ritenuto dannoso in modo sostanziale per il benessere pubblico”. Quando ciò accade, perde i benefici fiscali come ente religioso.

Dallo scorso novembre, l’Agenzia per gli affari culturali ha esercitato sette volte il suo diritto di interrogare l’organizzazione e ottenere documenti, raccogliendo anche dichiarazioni di vittime che sono state costrette a fare ingenti donazioni.

La Chiesa dell’Unificazione ha affermato che il coinvolgimento in attività che violano il Codice civile giapponese non dovrebbe essere considerato motivo per ordinare il suo scioglimento e che l’interrogatorio di membri del gruppo da parte del governo è illegale.

Finora solo due organizzazioni religiose hanno ricevuto un ordine di scioglimento da parte di un tribunale giapponese per violazioni legali. Uno è il culto Aum Shinrikyo.

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