Intervento a favore di quattro grandi istituti statali

Roma, 12 ott. (askanews) – Un fondo statale di Pechino ha acquistato azioni nel mercato aperto di quattro banche statali cinesi, in una mossa che punta a mostrare sostegno per il sistema finanziario in un momento difficile caratterizzato da una pesante crisi immobiliare che rischia di contagiare anche il sistema creditizio. Lo segnalano i media cinesi.

I quattro grandi istituti di credito statali cinesi – Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), China Construction Bank (CCB), Agricultural Bank of China (ABC) e Bank of China (BOC) – hanno comunicato che il fondo Huijin ha acquistato proprie azioni quotate a Shanghai e “intende continuare ad aumentare” le proprie partecipazioni nei prossimi sei mesi.

Secondo le comunicazioni, al cambio attuale l’operazione ha avuto un valore di 477 milioni di yuan (61,6 milioni di euro). L’operazione ha avuto come conseguenza immediata un balzo in avanti nel valore delle azioni delle quattro banche tra il 3 e il 4% sulle piazze di Shanghai e Hong Kong.

Huijin, controllato dal Ministero delle Finanze cinese, ha acquistato tra i 18 ei 37 milioni di azioni delle quattro banche.

E’ raro che in Cina vengano messe in campo operazioni di mercato aperto da parte di un fondo statale. L’ultima volta che Huijin ha fatto una mossa simile è stato nel 2015.

Huijin era già uno dei principali azionisti delle quattro banche, l’ultima aggiunta ha aumentato la propria partecipazione in ciascuna solo di 0,01 punti percentuali, ottenendo il 34,72% di ICBC, il 57,12% di CCB, il 40,04% di ABC e il 64,03% di BOC.

L’intervento sembra voler in qualche modo far fronte alla fuga degli investitori stranieri. Dall’inizio di agosto questi hanno venduto azioni per oltre 140 miliardi di yuan (18 miliardi di euro), secondo quanto segnala Nikkei Asia.

Huijin è stata fondata nel 2003 ed è specializzata nelle partecipazioni in grandi banche. I membri del consiglio di amministrazione sono nominati dal governo centrale, ed è considerato uno dei protagonisti della “squadra nazionale” che viene in soccorso del mercato in tempi di turbolenze.

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